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Chi era Lyra McKee, la giornalista 29enne morta negli scontri in Irlanda del Nord

Lyra McKee. Credit: Jess Lowe/AFP/Getty Images

Astro nascente del giornalismo investigativo e attivista per i diritti LGBT

Di Sofia Mattioli
Pubblicato il 19 Apr. 2019 alle 17:55 Aggiornato il 11 Set. 2019 alle 19:54

Aveva 29 anni la giornalista Lyra McKee, uccisa giovedì 18 aprile 2019 in una notte di scontri e violenze a Londonderry, Irlanda del Nord.

È la prima giornalista, scrive The Guardian, uccisa nel Regno Unito mentre svolgeva il suo lavoro dal 2001 quando Martin O’Hagan fu assassinato a Lurgan. Poco prima della sua morte McKee ha condiviso su Twitter una foto degli scontri scrivendo “Stanotte a Derry. È pura follia”, secondo quanto riporta il quotidiano britannico.

McKee si trovava vicino alla polizia quando un uomo avrebbe fatto partire colpi di arma da fuoco che l’avrebbero colpita. La polizia ha parlato di “atto terroristico” e ha indicato come probabile responsabile il gruppo “New IRA”.

Poco distante, testimone dell’accaduto, la giornalista Leona O’Neill, che su Twitter ha scritto nelle ore successive: “Ero in piedi accanto a questa giovane donna quando è caduta accanto a una Land Rover della polizia”.

Nata e cresciuta a Belfast, McKee era stata reporter del conflitto nordirlandese e aveva scritto, tra le altre pubblicazioni, per The Independent, The Atlantic e BuzzFeed News.

Giovanissima, nel 2006, era stata nominata “Sky News Young Journalist of the Year”. Tra i “30 under 30” di Forbes nella categoria dedicata ai media nel 2016, attualmente era giornalista freelance ed editor per il sito di news Mediagazer.

Il premier irlandese Leo Varadkar, come riporta il sito Irish Times, ha parlato di McKee come di “un’attivista e giornalista che ha cambiato delle vite”. E ha aggiunto: “Non possiamo tollerare chi propaga violenza, paura, odio e ci trascina verso il passato”.

Il tweet di Antonio Tajani

Attenta alle questioni di politica interna, McKee era anche autrice di due libri. Il primo, “Angels With Blue Faces” (Excalibur Press), indagava un cold case degli anni del conflitto nordirlandese, l’uccisione del reverendo Robert Bradford.

Previsto in uscita per il 2020, il secondo libro “The Lost Boys” (Faber & Faber) è un’inchiesta che fa luce sulla scomparsa di un gruppo di bambini nel West Belfast nel novembre 1974 e traccia la storia di Belfast a partire dagli effetti dei The Troubles.

Attivista per i diritti della LGBTQ community, nel 2017 McKee aveva preso parte a un TEDtalk. A ventiquattro anni, in un blogpost diventato virale, “Letter to my 14 year old self”, che ha ispirato uno short movie, scriveva a proposito della sua professione: “Tra un anno farai parte di un training per giornalisti e sentirai che quella è la tua vocazione”.

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