Leggi TPI direttamente dalla nostra app: facile, veloce e senza pubblicità
Installa
Menu
Home » News

Insulti e incitamento allo stupro su Facebook per una consigliera comunale: scatta la denuncia

Attacchi sessisti su Facebook alla consigliera comunale di Vinci, Amalia Chiovaro. Il Comune sporgerà denuncia

Di Veronica Di Benedetto Montaccini
Pubblicato il 12 Feb. 2019 alle 09:50 Aggiornato il 12 Feb. 2019 alle 11:23

Insulti consigliera comunale – Una fotografia. E poi una minaccia di stupro, corredata da una foto: “La andiamo a prendere e la stupriamo?”.

La vittima di questo post di pessimo gusto è un’attivista palermitana dell’Arci, Amalia Chiovaro, da qualche anno cittadina adottiva di Vinci, in provincia di Firenze, dove è consigliera comunale con Sinistra in Comune: a metterla all’indice è un uomo dal profilo Facebook già oscurato: Carlo De Carli. Nel frattempo è partita una catena di solidarietà per sostenere la donna.

L’attacco del 10 febbraio è stato lanciato perché la consigliera “nega le foibe”, secondo l’autore. Il profilo e il messaggio sono spariti da Facebook, probabilmente perché segnalati da altri utenti. Si pensa che sia stato un ‘troll’ a lanciare l’attacco, ossia un profilo falso creato per lanciare messaggi anonimi e scandalizzare l’opinione pubblica.

Questa ipotesi è avvalorata dal fatto che sul profilo incriminato, prima dell’oscuramento, venivano pubblicate foto di persone accusandole di negare le foibe. Il Comune di Firenze ha sporto denuncia e il sindaco di Vinci Giuseppe Torchia ha annunciato di segnalare dell’accaduto anche il prefetto di Firenze Laura Lega.

Numerose le dichiarazioni di solidarietà per Amalia Chiovaro, dalla sua città natale e dalla toscana, dall’ANPI e dall’Arci di Palermo, città nella quale Chiovaro è stata a lungo attiva. Solidarietà anche da Rete delle Città in Comune, che scrive: “Chiovaro vittima di questo clima infame montato ad arte. Sostegno a lei e alle sue battaglie.”

“Non sono da sottovalutare queste espressioni di odio e violenza fascista e sessista” sottolinea l’ANPI.

>LEGGI ANCHE: Sull’aereo la comandante è donna: insulti sessisti, risatine e battute offensive
Leggi l'articolo originale su TPI.it
Mostra tutto
Exit mobile version