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Caso Stefano Cucchi, quando Salvini diceva: “La sorella si dovrebbe vergognare, fa schifo”

Ilaria Cucchi e Matteo Salvini

Nel 2016 il leader della Lega si infilava in un polemica tra Ilaria Cucchi e un carabiniere

Di Clarissa Valia
Pubblicato il 9 Apr. 2019 alle 09:40 Aggiornato il 22 Ott. 2019 alle 12:42

Stefano Cucchi, quando Salvini attaccava Ilaria

Nella vicenda di Stefano Cucchi, il geometra romano morto esattamente dieci anni fa durante la detenzione cautelare, sei giorni dopo essere essere stato arrestato per detenzione di droga, non sono mancati i giudizi del mondo della politica. Anche offensivi.

È il caso di un vecchio commento di Matteo Salvini. Il leader della Lega nel 2016 ha pronunciato parole forti nei confronti di Ilaria Cucchi, la sorella di Stefano, che si è battuta e si batte per avere la verità, e giustizia, sul decesso del fratello. “Si dovrebbe vergognare, fa schifo”, diceva il segretario del Carroccio.

Le frasi di Salvini erano una reazione alla critica, mossa da Ilaria, ad uno dei carabinieri coinvolti nel caso. Si tratta del carabiniere Francesco Tedesco, uno dei cinque imputati, che ad ottobre 2018 ha ammesso e confessato il pestaggio di Stefano accusando i colleghi Raffaele D’Alessandro e Alessio Di Bernardo di essere gli autori dell’aggressione.

A gennaio 2016 lo stesso Tedesco finiva al centro di una polemica web con Ilaria Cucchi, perché lei aveva rilanciato sui social network una foto di lui in costume da bagno. La foto era stata pubblicata sul profilo Facebook del carabiniere.

“Volevo farmi del male – scriveva la sorella di Stefano Cucchi sulla sua pagina Facebook – volevo vedere le facce di coloro che si sono vantati di aver pestato mio fratello, coloro che si sono divertiti a farlo. Le facce di coloro che lo hanno ucciso. Ora questa foto è stata tolta dalla pagina. Si vergogna? Fa bene”.

Salvini interveniva e commentava: “Ilaria Cucchi? Capisco il dolore di una sorella che ha perso il fratello, ma mi fa schifo. È un post che mi fa schifo. Mi ricorda tanto il documento contro il commissario Calabresi”.

“La sorella di Cucchi – diceva ancora il leader della Lega a La Zanzara, in onda su Radio 24 – si deve vergognare. La storia dovrebbe insegnare. Qualcuno nel passato fece un documento pubblico, erano intellettuali sdegnati contro un commissario di polizia che poi fu assassinato. I carabinieri possono tranquillamente mettere una foto in costume da bagno sulla pagina di Facebook. O un carabiniere non può andare al mare? E’ assolutamente vergognoso. I legali fanno bene a querelare la signora e lei dovrebbe chiedere scusa”.

“Io sto sempre e comunque con polizia e carabinieri – aggiungeva ancora il leader della Lega – Se l’un per cento sbaglia deve pagare, anche il doppio. Però mi sembra difficile pensare che ci siano poliziotti o carabinieri che hanno pestato per il gusto di farlo”.

Le scuse del carabiniere alla famiglia Cucchi

Ad aprile 2019 Francesco Tedesco ha tenuto una deposizione davanti alla prima Corte d’Assise di Roma chiedendo scusa alla famiglia Cucchi. “Chiedo scusa – sono state le parole del supertestimone in aula – alla famiglia Cucchi e agli agenti della polizia penitenziaria imputati al primo processo. Per me questi anni sono stati un muro insormontabile”. Qui il suo racconto.

“Al fotosegnalamento – ha raccontato il carabiniere – Cucchi si rifiutava di prendere le impronte, siamo usciti dalla stanza e il battibecco con Alessio Di Bernardo è proseguito. A un certo punto Di Bernardo si è girato e ha tirato uno schiaffo a Cucchi. D’Alessandro si è alzato e lo ha colpito con un calcio al gluteo. Cucchi è caduto a terra, ho sentito il rumore della testa sul pavimento. Poi D’Alessandro gli ha dato un altro calcio in faccia”.

Svolta nel processo del caso Cucchi

Ilaria Cucchi dopo la svolta nel processo dell’11 ottobre aveva commentato così la notizia su Facebook: “Ci chieda scusa chi ci ha offesi in tutti questi anni. Ci chieda scusa chi in tutti questi anni ha affermato che Stefano è morto di suo, che era caduto. Ci chieda scusa chi ci ha denunciato”, ha scritto.

“Sto leggendo con le lacrime agli occhi quello che hanno fatto a mio fratello. Non so dire altro. Chi ha fatto carriera politica offendendoci si deve vergognare. Lo Stato deve chiederci scusa. Deve chiedere scusa alla famiglia Cucchi”.

Su Facebook intanto Riccardo Casamassima, il carabiniere che con la sua testimonianza aveva fatto riaprire l’inchiesta sul caso, scriveva un post, poi cancellato: “Immensa soddisfazione, la famiglia Cucchi ne aveva diritto. Mi è venuta la pelle d’oca nell’apprendere la notizia. Tutti i dubbi sono stati tolti. Signora Ministro io sono un vero carabiniere. L’Italia intera ora aspetta i provvedimenti che prenderà sulla base di quello che è stato detto durante l’incontro. Sempre a testa alta. Bravo Francesco, da quest’oggi ti sei ripreso la tua dignità”.

Su Twitter interveniva anche Alessandro Borghi, l’attore che ha interpretato proprio Stefano Cucchi nel film ‘Sulla mia pelle‘. “La giustizia è lenta ma ariva pe tutti”, ha scritto Borghi.

Le ultime dichiarazione di Matteo Salvini sul caso Cucchi

Ed anche Salvini commentava in quelle ore la svolta nel processo sulla morte di Stefano Cucchi dell’11 ottobre: “Sorella e parenti sono i benvenuti al Viminale. Eventuali reati o errori di pochissimi uomini in divisa devono essere puniti con la massima severità, ma questo non può mettere in discussione la professionalità e l’eroismo quotidiano di centinaia di migliaia di ragazze e ragazzi delle forze dell’ordine”.

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