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    Libia, Haftar ha incontrato Conte a Roma: possibile ritorno dell’ambasciatore a Tripoli

    L'ambasciatore italiano ha lasciato Tripoli tre mesi fa per ragioni di sicurezza

    Di Futura D'Aprile
    Pubblicato il 6 Dic. 2018 alle 13:30 Aggiornato il 10 Set. 2019 alle 08:56

    Il maresciallo Haftar è arrivato a Roma nella sera del 4 dicembre 2018 per due importanti incontri. A dare la notizia è stato l’Adnkronos, che cita fonti libiche.

    L’uomo forte della Cirenaica ha incontrato il premier Conte il 6 dicembre, come riferiscono da Palazzo Chigi.

    A meno di un mese dalla conferenza di Palermo, il maresciallo è tornato in Italia, annullando però l’incontro con al Serraj, il presidente del governo di Tripoli, previsto in questi giorni ad Amman, in Giordania.

    Secondo quanto ricostruito da HuffPost alla vigilia dell’incontro, il maresciallo dovrebbe aver parlato con il premier anche della sorte dell’ambasciatore italiano in Libia, Giuseppe Perrone, che non ha ancora fatto ritorno nel paese africano.

    L’uomo forte della Cirenaica, secondo indiscrezioni, sembra disposto ad accogliere nuovamente Perrone in Libia, a dimostrazione di un cambio di atteggiamento del maresciallo nei confronti dell’Italia.

    A fine novembre lo stesso ministro degli Esteri aveva affermato che il “governo intende assicurare la presenza del capo missione all’ambasciata italiana a Tripoli nei tempi più rapidi”.

    La visita di Haftar a Roma continua anche a fomentare lo scontro tra Roma e Parigi nella risoluzione del conflitto libico e sembra indicare un cambio di rotta del governo italiano.

    Se il precedente esecutivo era schierato con il presidente al Serraj, unico capo di governo accettato internazionalmente, adesso gli interessi di Roma sembrano dirigersi sempre più verso Tobruk.

    Intanto, l’Alto rappresentante europeo, Federica Mogherini, ha incontrato il presidente al Serraj per parlare di come far “avanzare il cammino politico che consenta la conclusione del processo elettorale entro la primavera del 2019, una volta soddisfatte le necessarie condizioni costituzionali, legali e di sicurezza”.

    L’Unione europea ha sempre sostenuto il governo di Tripoli e la Mogherini ha assicurato che Bruxelles continuerà ad impegnarsi per “l’avanzamento di urgenti riforme strutturali macro-economiche e fiscali necessarie per assicurare una politica economica coerente che permetta ai libici di migliorare la sicurezza a Tripoli e far tornare la pace nella capitale e dintorni”.

    Leggi anche: Come è andata la conferenza sulla Libia: il diario della inviata a Palermo
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