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Rai, parla il presidente Foa: “Troppo spazio a Salvini e Di Maio? Renzi e Gentiloni ne ebbero di più”

Di Carmelo Leo
Pubblicato il 9 Apr. 2019 alle 14:14 Aggiornato il 9 Apr. 2019 alle 14:14

Nella mattinata di martedì 9 aprile 2019 il presidente della Rai, Marcello Foa, ha parlato davanti alla commissione parlamentare di vigilanza della tv pubblica. Al centro dell’audizione le denunce delle opposizioni, legittimate anche dal parere dell’Agcom di fine febbraio, che si lamentano per l’eccessivo spazio fornito nelle varie reti Rai a Lega e Movimento Cinque Stelle.

Accuse scaturite anche dai dati, emblematici, sulla presenza dei vari leader politici all’interno nei Tg Rai nell’era del governo sovranista. Con il segretario della Lega, Matteo Salvini, primo nelle classifiche di tutte e tre le reti pubbliche, seguito (a distanza) dall’altro vicepremier, Luigi Di Maio.

Nonostante ciò, il presidente Foa (nominato dopo un lunghissimo dibattito all’interno della maggioranza giallo-verde) si è difeso davanti alla commissione di vigilanza. “I primi dieci mesi del governo Conte – ha detto – hanno rappresentato una situazione senza precedenti nella storia dei governi politici repubblicani, con un premier proveniente dalla società civile e due vicepremier che rappresentano contemporaneamente i due ministeri chiave e la leadership dei due partiti costituenti la maggioranza”.

Matteo Salvini ha “occupato” i tg Rai: nessun leader politico così presente

È sulla base di questo assunto, ha sottolineato dunque Foa, che “è stata privilegiata la voce dell’esecutivo rispetto a quella degli esponenti politici della maggioranza”. Inoltre, ha aggiunto il presidente della Rai, questa “struttura informativa focalizzata sui leader” è andata “a scapito delle altre voci della maggioranza, certo non di quelle dell’opposizione”.

C’è dunque una sovraesposizione dei due vicepremier, ma una sottoesposizione dei loro colleghi di partito. Mentre le voci dell’opposizione vengono rappresentate a dovere. Questo il succo dell’intervento di Foa, che poi ha snocciolato anche dati sulla presenza in trasmissione del governo Conte.

“Maggioranza e governo Conte – ha spiegato – hanno occupato il 50% degli spazi. Con il governo Renzi si arrivò al 59 per cento, con quello Gentiloni anche, mentre il governo Letta con Pd-Fi arrivò anche al 78 per cento, salvo tornare al 59 per cento con l’uscita dal governo di Fi e l’entrata di Ncd”.

Durante l’audizione ha preso la parola anche Fabrizio Salini. L’amministratore delegato della Rai ha annunciato l’arrivo di alcuni nuovi canali, tra i quali uno in lingua inglese e uno istituzionale. Salini ha anche dichiarato che la Rai interverrà “con una revisione sui contratti delle risorse artistiche” e con una revisione delle “logiche di acquisto dei prodotti, privilegiando quelli europei”.

L’amministratore delegato, infine, ha individuato nel 2021 l’anno in cui la tv pubblica tornerà in utile. “Nel 2020 – si è giustificato – i conti saranno penalizzati dalle scadenze rappresentate dalle Olimpiadi estive e dagli Europei di calcio”.

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