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    L’esercito italiano sarà impegnato in Niger per una missione contro il terrorismo

    Credit: Paolo Manzo

    L'annuncio del premier Gentiloni è arrivato durante il vertice del G5 Sahel a Parigi. Scopo della missione è stabilizzare la zona del continente africano, cruciale anche per i flussi migratori

    Di Anna Ditta
    Pubblicato il 14 Dic. 2017 alle 15:03 Aggiornato il 10 Set. 2019 alle 08:39

    In occasione del vertice del G5 Sahel a Parigi mercoledì 13 dicembre 2017, il presidente del Consiglio italiano Paolo Gentiloni ha annunciato l’intenzione di inviare un contingente militare in Niger per l’addestramento di forze che incrementino la stabilità e alla lotta contro il terrorismo nella fascia di territorio dell’Africa sub-sahariana tra il deserto del Sahara a nord e la savana del Sudan a sud.

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    Il contingente sarà formato da 470 militari e 130 veicoli. Oltre ad addestrare le forze locali, i soldati italiani svolgeranno “attività di sorveglianza e di controllo del territorio” africano, interessato anche dalla rotta dei migranti che dalla Nigeria arriva in Libia.

    “Partiremo con un’operazione bilaterale con il Niger che naturalmente ha un interesse specifico anche per quanto riguarda i flussi migratori dalla Libia”, ha detto il premier Gentiloni, che è intervenuto al vertice convocato dal presidente francese Emmanuel Macron per la nascita del G5 Sahel, una coalizione tra Burkina Faso, Ciad, Mali, Mauritania e Niger.

    I nostri soldati lavoreranno inizialmente al fianco dei francesi, che hanno storicamente interessi nella zona.

    Leggi anche: Com’è cambiata la rotta dei migranti per raggiungere la Libia

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