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Gli strafalcioni grammaticali più diffusi sui social network

La lista, ironica e leggera, degli errori e orrori più famosi e usati dal popolo del web

Di TPI
Pubblicato il 6 Feb. 2017 alle 16:45

Universitari italiani che scrivono come o peggio di alunni di terza elementare, errori grossolani e inaccettabili: pochi giorni fa la lettera degli oltre seicento accademici italiani denunciava il livello della lingua scritta e parlata degli studenti italiani.

Ecco la lista degli strafalcioni più comuni, degli “orrori” più famosi e usati dal popolo  del web:

• La “o” accentata di pò al posto dell’apostrofo. Po’ è l’abbreviazione della parola “poco”, l’apostrofo in questo caso è una troncatura.

• Si scrive sono d’accordo, e non sono daccordo.

• “Qual è” non si apostrofa, rappresenta un troncamento e non un’elisione.

• Numero infinito di puntini sospensivi. I puntini di sospensione sono tre.

• Quì, quà. “Su qui e su qua l’accento non va, su lì e su là l’accento ci va”, recitava un adagio.

• Và. Su “va” l’accento non va mai.

• “Sta” (si sta bene) e “fa” (mi fa male) non vogliono l’accento.

• “Sì” come particella affermativa si accenta sempre.

• “Affianco” è la prima persona singolare del presente indicativo del verbo affiancare. Per esprimere qualcosa che è al lato di qualcosa, si scrive “a fianco”.

• Apposto, affianco, avvolte. “Apposto” è la forma del participio passato del verbo apporre. Se vogliamo intendere “tutto in ordine”, dobbiamo scrivere “tutto a posto” staccato. Se vogliamo scrivere “di tanto in tanto” dobbiamo scrivere staccato, a volte. 

• “Accelerare” si scrive con una sola elle.

• Apparte, a parte. Si scrive “A parte tutto” e non “Apparte tutto”

• Non c’è la posso fare. Ce la possiamo fare, fidatevi!

La top ten degli “orrori” secondo Il Libraio:

• se io sarei

• ke ai fatto?

• buon hanno

• pultroppo

• propio

• ti penzo

• d’avvero

• addomani

• per senpre

• un’abbraccio

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