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Drag queen con la sindrome di down, la disabilità contro gli stereotipi

Di Francesca Ceccarelli
Pubblicato il 13 Mag. 2019 alle 17:19 Aggiornato il 11 Set. 2019 alle 19:53

Drag Queen down | Unire il modo drag, la disabilità e la lotta a ogni tipo di stereotipo, tutto in nome dell’inclusione sociale e culturale: questi i presupposti che nel 2018 hanno portato alla nascita della “sindrome drag”, la prima compagnia drag composta da persone down.

A far esprimere i ragazzi con danza, canto e intrattenimento il coreografo Daniel Vais e Clara Linch produttrice dello spettacolo “unDISTURBED” attualmente in scena nel programma giovani produzioni della Royal Albert Hall.

Credit: ItvNews

La “sindrome di drag” sono Lady Francesca, Horra Shebang, Gaia Callas e Justin Bond: un collettivo di artisti con la sindrome di down che hanno scelto di provare l’esperienza di drag queen o drag king per esprimere a pieno loro stessi.

Sono ragazzi e ragazzi che frequentano il college, escono, si divertono, prendono spunto dai grandi idoli musicali per le loro perfomance, amano ballare ed esibirsi per il loro pubblico: quelli che portano in scena non sono solo dei personaggi ma parte di loro stessi, aiutando a coltivare anche la loro autostima.

Purtroppo non tutti comprendono il valore e l’importanza di dare una possibilità del genere anche a persone affette da sindrome di down come confermano gli organizzatori che hanno dovuto confrontarsi con insulti sul web e accuse di strumentalizzazione.

Ma a chi mostra sdegno nei confronti dei loro spettacoli, presto anche su palchi prestigiosi come quello di Glastonbury, i ragazzi rispondono: “Non vi piacciamo? Non venite a vederci”.

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