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Diciotti, ecco la memoria difensiva di Salvini: “Sulla nave rischio infiltrazioni terroristiche”

La tesi del vicepremier fa leva su tre punti: decisione collegiale del Governo, nessun rischio per la salute dei migranti e protezione dei confini nazionali

Di Giulio Cavalli
Pubblicato il 6 Feb. 2019 alle 11:41 Aggiornato il 6 Feb. 2019 alle 13:09

Ormai la strategia difensiva del ministro Salvini sul caso Diciotti è chiara e la bozza, inevitabilmente comincia a girare tra le mani dei parlamentari. Non ci sarà il ministro in audizione perché, come dice lo stesso Salvini “scripta manent” e l’avvocato Giulia Bongiorno, che è anche ministro leghista alla Pubblica amministrazione, ha redatto la memoria difensiva che poggia su alcuni punti saldi per ottenere l’agognato no da parte del Movimento 5 Stelle.

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Innanzitutto si insiste sulla “soluzione collegiale” di tutto il Governo, di cui avevano già parlato il ministro e vicepremier Di Maio, che ha attaccato il Tribunale dei Ministri accusandolo di non avere tenuto minimamente conto della ricostruzione dei fatti scritta dall’esecutivo.

Poi si sottolinea il pericolo che a bordo della nave ci fossero terroristi e che la salute di nessuna persona sia stata messa a rischio: pur non potendo sbarcare infatti, i migranti avevano a disposizione tutte le cure. Infine, soprattutto, si punta sull’idea che associa l’arrivo in Italia dei migranti alla “messa in pericolo dei confini nazionali”.

A dimostrazione del pericolo infiltrazioni scrive Salvini nella sua memoria difensiva: “Il rischio di infiltrazioni era emerso più volte, anche in occasione del comitato nazionale per l’ordine e la sicurezza pubblica che si era svolto pochi giorni prima in Calabria il 24 giugno 2018. Due tunisini sbarcati a Linosa erano risultati già espulsi dall’Italia nel 2015 per orientamenti filo-jihadisti”. Il vicepremier leghista aggiunge che alcuni funzionari pubblici hanno già spiegato tutto ai giudici ma loro non ne hanno tenuto conto.

Poi c’è il “caso” delle due ore di preghiera prima dello sbarco: secondo il ministro il 22 agosto (giorno in cui fu dato via libera allo sbarco) “dei minori extracomunitari decisero di restare volontariamente a bordo per terminare un rito religioso per circa due ore, dalle 20.30 alle 22.30 e questo dimostra che non erano affatto stremati”.

Intanto, tra i banchi del Parlamento qualcuno sussurra di uno scambio politico Lega-M5S tra la Tav e il processo Diciotti. Salvini smentisce. Il Movimento 5 Stelle, fino a stamattina dichiara di non avere pero nessuna decisione.

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