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    Luigi Di Maio: “Siamo alle soglie di un nuovo boom economico”

    Luigi Di Maio
    Di Clarissa Valia
    Pubblicato il 11 Gen. 2019 alle 20:55

    Le ultime previsioni indicano che l’Italia sta per entrare in una fase di recessione, ma secondo il ministro dello Sviluppo economico Luigi Di Maio il nostro Paese sarebbe invece alle soglie di un boom.

    Lo ha dichiarato il vicepremier intervenendo agli Stati generali dei Consulenti del lavoro a Milano. “Un nuovo boom economico potrebbe rinascere: negli anni ’60 avemmo le autostrade, ora dobbiamo lavorare alla creazione delle autostrade digitali”.

    “Quello che vogliamo realizzare per l’Italia passa da una visione dei prossimi 10 anni”. Di Maio sul palco, ricordando Olivetti, ha detto che “il lavoro è la più grande sfida del nostro tempo. E l’Italia deve essere in prima linea in questa fase di trasformazione, facendo il nostro Paese una smart nation”.

    E sugli stipendi dei sindacalisti il ministro:”Nel dl su quota 100 e reddito cittadinanza ci sarà la norma che finalmente riporta alla normalità gli stipendi dei sindacalisti: le ingiustizie di questi anni vanno rimesse a posto”.

    “Noi abbiamo dato un buon taglio alle pensioni d’oro ma con il decreto del reddito avremo la norma che riporta alla normalità le pensioni dei sindacalisti, abbiamo avuto delle ingiustizie da rimettere a posto”.

    “Le imprese che assumeranno i percettori avranno fino a 18 mesi di sgravi fiscali pari all’ammontare del reddito di chi entra nel programma. Chi prima assumerà quelle persone godrà del più alto sgravio fiscale”.

    Di Maio ha lanciato anche una “frecciatina” al presidente dell’Inps, Tito Boeri: “Dobbiamo farla finita con l’uomo solo al comando; nell’Inps serve più pluralismo, coinvolgendo le categorie professionali”.

    “Se nell’Inps non entreranno coloro che i problemi reali li conoscono, anche nel consiglio di amministrazione, l’Inps resterà sempre sordo ai problemi reali. Serve più pluralità nell’Inps anche coinvolgendo le categorie professionali e questo consentirà di rilanciare l’istituto, superando il concetto di un uomo solo al comando”.

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