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Cosa è successo oggi nel mondo

Le notizie senza giri di parole su The Post Internazionale

Di Redazione TPI
Pubblicato il 20 Gen. 2015 alle 19:13

Bahrein: l’attivista per i diritti umani Nabeel Rajab è stato condannato a sei mesi di carcere per oltraggio alle istituzioni, dopo aver definito su Twitter gli organismi di sicurezza del Paese un “incubatore ideologico” per i jihadisti dell’Isis.

Yemen: i ribelli houthi hanno preso d’assalto il palazzo presidenziale nella capitale Sana’a. Non è ancora chiaro se il presidente si trovi nel palazzo.

Isis: in un video i miliziani hanno minacciato di uccidere gli ostaggi giapponesi Kenji Goto e Haruna Yukawa a meno che il loro governo non paghi 200 milioni di dollari entro 72 ore. Il primo ministro del Giappone Shinzo Abe ha chiesto l’immediato rilascio dei due prigionieri.

India: la corte suprema ha annullato la condanna all’ergastolo per Tomaso Bruno ed Elisabetta Boncompagni, due cittadini italiani che erano reclusi dal 2010 con l’accusa di omicidio.

Francia: cinque cittadini russi di origine cecena sono stati arrestati ieri nel sudest del Paese perché sospettati di preparare un attentato.

Francia: Fritz-Joly Joachin, cittadino francese arrestato in Bulgaria che secondo le autorità sarebbe legato ai fratelli Kouachi, autori dell’attentato contro Charlie Hebdo, sarà estradato nel suo Paese.

Italia: la corte costituzionale ha dichiarato inammissibile il referendum sulla legge Fornero promosso dalla Lega Nord.

Libia: si sono perse le tracce del rappresentante del Paese presso l’Opec, Samir Salem Kamal, di cui non si hanno notizie dal 15 gennaio.

Stati Uniti: due cittadini yemeniti sono stati accusati di aver progettato attentati contro i militari statunitensi di stanza in Afghanistan e di aver fornito il proprio sostegno ad Al Qaeda.

Ucraina: l’esercito ha accusato le truppe russe di aver attaccato le proprie postazioni nell’est del Paese, violando gli accordi di pace.

Turchia: la polizia ha arrestato oltre venti persone legate alle agenzie di telecomunicazioni e sospettate di aver intercettato illegalmente alcune alte cariche politiche.

Repubblica Centrafricana: le milizie anti-balaka hanno liberato dopo alcune ore la dipendente dell’Onu che avevano rapito. In cambio del suo rilascio, i guerriglieri chiedevano la liberazione di un loro leader arrestato il 18 gennaio.

Tunisia: il blogger Yassine Ayari è stato condannato a un anno di carcere per oltraggio contro l’esercito. Il blogger si era più volte mostrato critico verso il partito laico Nidaa Tounes, da poco al governo nel Paese.

Stati Uniti: alle 21 di Washington il presidente Barack Obama terrà il discorso annuale sullo stato dell’unione.

Egitto: le autorità hanno riaperto provvisoriamente il valico di Rafah che collega il Paese con i territori palestinesi. Era stato chiuso lo scorso 24 ottobre in seguito a due attentati nella regione del Sinai che avevano ucciso 31 militari.

Uganda: Dominic Ongwen, uno dei capi del gruppo ribelle dell’Esercito di resistenza del Signore (Lra), è in viaggio verso L’Aja dove sarà processato dalla Corte penale internazionale per crimini di guerra e crimini contro l’umanità.

Grecia: un algerino arrestato ad Atene lo scorso 18 gennaio con l’accusa di avere legami con la cellula jihadista smantellata in Belgio sarà estradato.

Russia: il ministro dell’Economia Anton Silouanov ha annunciato che il piano di salvataggio per le banche del Paese riguarderà circa trenta istituti.

Armenia: morto un soldato negli scontri di confine con l’Azerbaigian nella regione contesa del Nagorno-Karabakh.

Indonesia: secondo le autorità il volo AirAsia sarebbe precipitato per essere salito ad alta quota troppo velocemente.

Nepal: tensioni in parlamento a causa del mancato consenso della nuova costituzione proposta dal governo.

Repubblica Democratica del Congo: un edificio pubblico di Kinshasa è stato dato alle fiamme durante le proteste contro la riforma della legge elettorale. Per fermare le proteste il governo ha chiesto di bloccare l’accesso a internet.

Zambia: il Paese oggi ha votato per scegliere il suo nuovo presidente.

Polonia: una corte ha ricevuto la richiesta di estradizione del regista Roman Polanski negli Stati Uniti, dove è ricercato dal 1977 per una condanna per violenza sessuale su una minorenne.

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