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“Controlli informali” tra vicini di casa: la proposta della Lega per garantire maggiore sicurezza

Spiare i vicini di casa d'ora in avanti potrebbe essere richiesto per legge

Di Clarissa Valia
Pubblicato il 2 Apr. 2019 alle 18:54

Circa ottanta deputati della Lega hanno presentato alla Camera una proposta di legge che propone controlli informali tra vicini di casa per garantire maggiore sicurezza nelle città.

L’obiettivo è quello di intercettare “situazioni anomale che possano generare apprensione, informando gli abitanti della zona”. “Non si tratta di effettuare ronde”, si legge nei primi capoversi della proposta di legge proposta lo scorso ottobre.

Il controllo tra vicini di casa pensato dalla Lega è “uno strumento di prevenzione basato sulla partecipazione attiva dei cittadini attraverso un controllo informale della zona di residenza e la cooperazione tra cittadini e istituzioni”.

“Non si sostituisce in alcun modo a quello delle Forze di polizia: non si interviene attivamente in caso di reato, né tanto meno si svolgono indagini sugli individui o si schedano persone intromettendosi nella sfera privata altrui”, si legge ancora nella proposta.

Se è vero che i controlli di vicinato non sostituiranno l’azione delle Forze dell’ordine è anche vero che la sovrapposizione della competenza in materia di sicurezza che di regola dovrebbe essere di monopolio dello Stato potrebbe portare a un indebolimento della privacy. Inoltre, non è dato sapere chi sarà la figura che vigilerà su questi controllori di vicinato autonominati.

La proposta dei rappresentanti del Carroccio prevede anche la creazione di un sistema informativo per permettere la trasmissione delle informazioni acquisite dai soggetti che svolgono le attività di controllo di vicinato.

Viene definita come una “collaborazione tra vicini di casa”, che consenta di “prestare maggiore attenzione a tutte le situazioni anomale che possano generare apprensione, informando gli abitanti della zona così da renderli maggiormente consapevoli di ciò che accade intorno a loro”.

Nel secondo comma dell’articolo 2 della proposta di legge si chiarisce che “Non costituisce comunque oggetto della funzione sociale di controllo di vicinato l’assunzione di iniziative di intervento per la prevenzione o la repressione di reati ovvero di altre condotte a qualsiasi titolo vietate, nonché l’assunzione di iniziative che violino il diritto alla riservatezza delle persone”.

Si tratta di “una semplice segnalazione agli organi preposti per richiedere un immediato intervento”.

All’articolo 3 della proposta di legge si legge inoltre che “la Repubblica promuove le funzioni svolte da tutti i soggetti che operano il controllo di vicinato, in particolare attraverso la stipulazione di protocolli di intesa con le istituzioni competenti in materia di tutela dell’ordine e della sicurezza pubblici, nonché attraverso il coinvolgimento nei patti per la sicurezza urbana”.

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