Leggi TPI direttamente dalla nostra app: facile, veloce e senza pubblicità
Installa
Menu
Home » News

Fascisti e razzisti potranno entrare in Parlamento: Lega e M5s cambiano le regole elettorali

Di Giovanni Macchi
Pubblicato il 28 Mar. 2019 alle 16:38 Aggiornato il 31 Mar. 2019 alle 12:21

Lega e M5s stelle cambiano il codice antimafia relativo all’incandidabilità degli esponenti politici.

I reati di opinione, quali l’apologia del fascismo e l’istigazione a delinquere per motivi di discriminazione razziale, etnica e religiosa, sono stati esclusi dal “cumulo” di pene – che rende impresentabile chi somma condanne per oltre 4 anni – previsto dal codice di autoregolamentazione per le candidature alle elezioni approvato ieri, mercoledì 27 marzo, dalla Commissione parlamentare antimafia.

Questa è stata, come ha spiegato in conferenza stampa il presidente della Commissione Nicola Morra e riportato da Huffington Post, una delle ragioni che ha portato all’astensione forze di opposizione, con in testa il Partito Democratico che ha abbandonato in segno di protesta l’aula al momento del voto.

“Nulla impedisce”, ha detto Nicola Morra, “che con la prossima revisione altri reati di particolare gravità possano essere presi in considerazione”.

L’emendamento di Lega e Movimento 5 stelle stralcia, di fatto, dal nuovo codice Antimafia i reati su discriminazione razziale, etnica e religiosa tra quelli che impediscono la candidatura.

Chiunque abbia accumulato pene per complessivi quattro anni di condanna, dice il “nuovo” Codice, non è candidabile alle elezioni.

Ma tra i reati commessi Cantalamessa (Lega) e Giarrusso (M5s) hanno eliminato quanto previsto dai seguenti articoli:

Leggi l'articolo originale su TPI.it
Mostra tutto
Exit mobile version