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Chi legge in Italia?

L'ultimo rapporto Istat rivela le abitudini di lettura degli italiani

Di Marta Vigneri
Pubblicato il 29 Lug. 2013 alle 13:03

Secondo l’ultimo rapporto Istat sulla produzione e la lettura di libri in Italia nel 2012, sono i ragazzi e le donne i più assidui lettori in Italia.

In generale, più di 26 milioni di persone di età superiore ai 6 anni hanno letto più di un libro nei 12 mesi precedenti all’intervista, pari al 46 per cento degli intervistati. Ma tra questi le percentuali variano a seconda dell’età, del genere e del territorio.

Le donne leggono di più. Nel corso dell’anno ha letto più di un libro almeno il 51,9 per cento della popolazione femminile a fronte del 39,7 per cento di quella maschile. Sempre con una differenza a favore del genere femminile, i più accaniti sono proprio i giovanissimi.

La quota più alta di lettori si riscontra tra la popolazione con età compresa tra gli 11 e i 17 anni (60 per cento) e raggiunge il picco tra gli 11-14enni. Anche se gli intervistati dichiarano di leggere nel tempo libero e per motivi non scolastici, le loro abitudini cambiano proprio al termine delle scuole superiori.

Dopo i 18 anni la percentuale di lettori diminuisce al 50 per cento per ridursi drasticamente nella classe di età 65-75 anni. 

Dei 26 milioni di persone che ha letto almeno un libro nel 2012, il 54 per cento abita a nord, il 47,9 al centro, solo il 33 per cento al sud e il 36,1 nelle isole. Puglia, Campania e Sicilia si collocano agli ultimi posti della classifica delle regioni per concentrazione di lettori, mentre il Trentino Alto Adige, il Veneto e la Valle d’Aosta risultano tra quelle più virtuose.

Infine, solo il 14,5 per cento degli intervistati ha letto più di 12 libri in un anno, a fronte del resto della popolazione che non ne ha letti più di tre. Che si tratti del sud o del nord, di una donna o di un uomo, stando alla rilevazione Istat gli italiani sarebbero dunque dei “lettori deboli”.

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