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Masturbarsi in luogo pubblico in Italia non è più reato

L'uomo era stato condannato dalla Corte d'Appello di Catania, ma in base al decreto legislativo del 2015 il fatto non è previsto dalla legge come reato

Di TPI
Pubblicato il 7 Set. 2016 alle 18:18

Martedì 6 settembre, i giudici della Cassazione hanno deciso che l’atto della masturbazione in pubblico non è più reato. La corte suprema italiana era stata chiamata a pronunciarsi sul caso di Pietro L., condannato dalla Corte d’Appello di Catania il 14 maggio 2015 a tre mesi di reclusione.

L’uomo era stato rinviato a giudizio perché dopo “aver estratto fuori il proprio membro” era stato visto praticare “l’autoerotismo” davanti a un gruppo di studentesse che frequentavano la cittadella universitaria catanese, nei pressi della quale lui stazionava. 

I giudici della corte suprema hanno così eliminato gli effetti penali della condanna per atti osceni in luogo pubblico, pertanto all’uomo verrà inflitta solo una contravvenzione che potrà variare tra i 5mila e i 30mila euro. 

A determinare l’ammontare esatto dell’ammenda sarà il Prefetto di Catania.

La decisione della Cassazione è stata elaborata sulla base della depenalizzazione del reato attuato dal decreto legislativo n.8 del 2015, nei confronti di chi si apposta nei luoghi frequentati da ragazze e praticare atti autoerotici davanti ai loro occhi. 

In virtù di questo provvedimento, i giudici hanno dunque stabilito di annullare senza alcun rinvio la condanna inflitta all’uomo nel secondo grado di giudizio “perché il fatto non è previsto dalla legge come reato”. 

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