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    Aquarius, la Spagna nega l’approdo alla nave con a bordo 141 migranti

    Credit: Twitter

    Malta e Italia hanno già avvertito la Ong che non potrà approdare nei loro porti e l'Unione europea ha lanciato un appello per trovare una soluzione allo stallo dell'imbarcazione. Napoli e Palermo si offrono e Parigi critica: "L'Italia ha i mezzi per accogliere la nave"

    Di Futura D'Aprile
    Pubblicato il 13 Ago. 2018 alle 15:03 Aggiornato il 10 Set. 2019 alle 20:38

    La nave della Ong Aquarius è ancora in attesa di un porto sicuro in cui portare i 141 migranti soccorsi nei giorni scorsi.

    Oggi, 13 agosto 2018, il Comune di Barcellona si è offerto di accogliere i profughi soccorsi nel Mediterraneo, ma il governo di Sanchez non ha dato l’autorizzazione allo sbarco.

    “La Spagna non è il porto più sicuro secondo la legge perché non è quello più vicino” all’attuale posizione della nave, secondo quanto riferito dal quotidiano spagnolo El Pais.

    Nel corso della giornata, anche Malta e Italia hanno negato alla nave Aquarius l’autorizzazione ad approdare sulle loro coste.

    Il ministro delle Infrastrutture Toninelli ha confermato la posizione del governo Lega-5Stelle in un post su Twitter. “L’Ong #Aquarius è stata coordinata dalla Guardia Costiera libica in area di loro responsabilità”.

    “La nave è ora in acque maltesi e batte bandiera di Gibilterra. A questo punto il Regno Unito si assuma le sue responsabilità per la salvaguardia dei naufraghi”.

    Anche il ministro dell’Interno, Matteo Salvini, ha ribadito la posizione dell’Italia in merito alla Aquarius. “Nave Ong Aquarius con altri 141 immigrati a bordo: proprietà tedesca, noleggiata da Ong francese, equipaggio straniero, in acque maltesi, battente bandiera di Gibilterra. Può andare dove vuole, non in Italia!”, ha scritto il leader della Lega sul suo profilo Twitter.

    Diverso l’appello del sindaco di Napoli Luigi De Magistris, che ha detto di volere aprire il porto della città alla nave: “Napoli è disponibile ad accogliere la nave Aquarius. Noi ribadiamo con forza la nostra disponibilità ad accoglierli, in questa settimana di Ferragosto, proprio quando molti governanti sono in vacanza, noi siamo pronti sempre e sarò in prima fila ad abbracciarli nel porto di Napoli”.

    “L’Aquarius si avvicini verso il nostro porto perché, qualora non li facessero sbarcare, saremmo noi stessi ad andarli a prendere in mezzo al mare, come è giusto che sia dinanzi a persone che stanno rischiando di morire perche c’è chi vuole mostrarsi forte coi deboli, solamente per puro calcolo di opportunismo politico”, ha concluso il primo cittadino.

    Si dice pronta ad accogliere la nave anche la città di Palermo. “Il governo guidato dalla Lega si conferma sempre più motivo di vergogna, impegnato a fare la propria politica sulla pelle di donne e bambini. Mentre di fatto si istigano le marinerie a venire meno agli obblighi morali e legali di soccorso in mare, coloro che a questi obblighi non si sottraggono vengono additati e criminalizzati”, ha detto il sindaco Leoluca Orlando.

    “Agli amici della nave Aquarius rivolgiamo l’invito a non fermarsi e confermiamo la disponibilità di Palermo e delle sue strutture ad accogliere coloro che sono a bordo della nave. Palermo e la Sicilia non si sottraggono al proprio dovere e non tradiscono la propria storia”.

    L’Unione europea intanto ha lanciato un monito ai paesi europei e ha ribadito il suo “massimo impegno diplomatico per arrivare a una soluzione rapida” per mettere fine allo stallo della nave Aquarius.

    Parigi si è detta rammaricata per la “posizione politica molto dura” del governo italiano.  “L’Italia ha i mezzi per accogliere”, ha riferito l’Eliseo, secondo cui è necessario trovare “rapidamente” il porto sicuro più vicino, precisando che questo non può essere in Francia perché “la nave si trova tra Malta e l’Italia”.

    La vicenda 

    Negli ultimi giorni la nave Aquarius ha soccorso 141 migranti nel Mediterraneo e ha chiesto ai governi europei che le venga assegnato un porto sicuro per sbarcare le persone salvate.

    La richiesta è contenuta in un comunicato diffuso nella mattinata di domenica 12 agosto 2018 da Sos Mediterranée e Medici senza frontiere (Msf), le due Ong che gestiscono la nave, già finita al centro delle cronache a giugno per il no oppostole dal Governo italiano.

    Venerdì 10 agosto, a distanza di poche ore, la nave ha soccorso prima 25 persone trovate alla deriva su una piccola barca di legno senza motore, poi altre 116 in una seconda operazione.

    Domenica 12 agosto, inoltre, la Aquarius ha individuato una terza imbarcazione segnalatale dal Centro di coordinamento libico, ma le persone a bordo hanno rifiutato i soccorsi.

    I migranti preferiscono cercare di raggiungere Lampedusa, per cui la Ong ha solo fornito solo acqua, cibo e giubbotti di salvataggio.

    Più del 70 per cento delle persone salvate proviene dalla Somalia e dall’Eritrea.

    “Le condizioni di salute delle persone soccorse sono stabili al momento, ma molti sono estremamente deboli e denutriti. Molti riferiscono di essere stati detenuti in condizioni disumane in Libia”, si legge nella nota di Sos Mediterranée e Msf.

    Il numero di migranti arrivati sulle coste europee si è ridotto rispetto agli anni precedenti, ma a una riduzione degli arrivi ha fatto da contraltare un aumento del numero dei morti.

    Rispetto allo stesso periodo del 2017, scrive l’Unchr, sono state 600mila le persone che hanno perso la vita “segnando un ritorno ai livelli pre-2014”. “Tuttavia, ogni 31 persone che hanno tentato la traversata nei mesi di giugno e luglio, una risulta morta o dispersa, rispetto a 1 su 49 nel corso del 2017”.

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