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    25 aprile, il sindaco della Lega: “Canterò Bella ciao e festeggerò la liberazione dal fascismo”

    Di Laura Melissari
    Pubblicato il 24 Apr. 2019 alle 17:53 Aggiornato il 24 Apr. 2019 alle 17:55

    Il sindaco di Montebelluna, in provincia di Treviso, si schiera a favore della festa della liberazione. “Canterò Bella ciao un simbolo della nostra storia”, ha detto Marzio Favero, professore di filosofia e storico militante della Lega. Una scelta in contrasto con quella del leader del suo partito, Matteo Salvini, che negli ultimi giorni ha denigrato la festa della Liberazione e l’ha accusata di essere “divisiva”.

    In un’intervista al Corriere della sera, Favero ha detto che parteciperà alle celebrazioni del 25 aprile. “Sono tra gli organizzatori della cerimonia e porterò, come da tradizione, il mio saluto. I valori della democrazia sono stati conquistati attraverso la sofferenza, è nostro compito onorarli”, ha detto.

    “Dopo la deposizione delle corone d’alloro al monumento per i Caduti, la banda di Montebelluna suonerà prima l’inno nazionale e poi “Bella ciao””, ha detto Favero.

    Anche Luca Zaia, il governatore leghista della regione Veneto aveva già detto che avrebbe partecipato alle celebrazioni che si terranno a Vittorio Veneto, insieme a Sergio Mattarella.

    “Trovo incomprensibili le polemiche: non c’è nulla, nella Festa della Liberazione, che contrasti con i principi per cui si batte la Lega”, spiega ancora il primo cittadino di Montebelluna.

    Il sindaco, che è anche professore di filosofia, ha ricordato che la resistenza italiana ha riunito tante diverse anime politiche, e non è storicamente corretto ricondurre il 25 aprile a un festa di sinistra.

    Favero sostiene inoltre che fascismo e nazismo portano avanti ideali contrari a quelli federalisti della Lega e quindi non ha senso per il Carroccio non festeggiare la ricorrenza che segna la liberazione da quei regimi.

    La festa del 25 aprile ha creato numerose polemiche nei giorni scorsi.

    Sì. Il 25 aprile è divisivo. Tra fascisti e antifascisti (di G. Cavalli per TPI)
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