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    Forza Italia e Italia Viva alleate a Corsico: prove tecniche di nuovo centro?

    Le bandiere di Forza Italia e Italia Viva nello gazebo di Roberto Mei (foto dalla sua pagina FB)

    Alle elezioni amministrative del mese prossimo va in scena un inedito patto tra il partito di Renzi e quello di Berlusconi, che così rompono le alleanze tradizionali a sinistra e a destra. Non è un caso isolato: può essere la nascita di un progetto politico di stampo centrista? Su nove comuni al voto nel milanese, in soli tre casi IV sostiene il candidato PD

    Di Lorenzo Zacchetti
    Pubblicato il 24 Ago. 2020 alle 10:07 Aggiornato il 25 Ago. 2020 alle 13:54

    Forza Italia e Italia Viva alleate a Corsico, comune della città metropolitana milanese, alle elezioni amministrative che si terranno a settembre: per quanto non sia l’unico caso di accordo elettorale tra berlusconiani e renziani, è certamente uno dei più clamorosi, per via dei precedenti storici. Corsico, con i suoi oltre 35mila abitanti, è stato roccaforte della sinistra per tutto il dopoguerra, periodo nel quale ha governato senza soluzione di continuità. Fino al 2015, quando la sindaca uscente Maria Ferrucci è stata sconfitta da Filippo Errante.

    Sostenuto dal centrodestra al gran completo (Lega, Forza Italia e Fratelli d’Italia, con Matteo Salvini e altri big venuti personalmente a caldeggiare la sua elezione), Errante aveva anch’egli esperienze politiche sul fronte progressista, ma ha saputo incarnare una ventata di cambiamento che, in seguito, ha visto cadere un’altra roccaforte della sinistra: Sesto San Giovanni, “la Stalingrado d’Italia”, passata anch’essa per la prima volta nelle mani del centrodestra. Quelle di Roberto Di Stefano, oggi in forza alla Lega così come la moglie Silvia Sardone, che ha la doppia carica di europarlamentare e consigliera regionale lombarda.

    A Corsico, però, l’esperienza-Errante è durata ben poco. La sua amministrazione è stata costellata da inciampi e polemiche, partendo dal divieto di suonare “Bella Ciao” in occasione della festa del 25 aprile (ma un gruppo di dimostranti è andato a cantargliela sotto le finestre, per protesta), alla mensa negata ai figli dei genitori insolventi, fino al discusso caso dello “stocco di mammola”, un piatto a base di pesce tipico della tradizione calabrese. Quella che a prima vista sembrava solo una normale sagra culinaria ha dato vita ad accese discussioni sui rapporti con esponenti della criminalità organizzata e loro parenti: un tasto da tempo delicatissimo per un territorio, quello che tra Corsico e Buccinasco, che viene spesso chiamato “la Platì del Nord”. L’intera zona, che comprende anche Cesano Boscone e Trezzano sul Naviglio, si porta dietro questa fama ormai da mezzo secolo, ovvero dagli anni ’70, quando diversi affiliati alle cosche vennero inviati in domicilio coatto al nord, per allontanarli delle loro attività. Se allora questi comuni erano composti da poche case in mezzo alle campagne, oggi di fatto costituiscono un prolungamento della zona sud di Milano.

    All’epoca intervenne anche Rosy Bindi con la Commissione Antimafia del Parlamento, ma non è stata la sagra – peraltro cancellata – a mettere fine all’esperienza di Errante. Azzerata la sua giunta dopo quel discusso episodio, il Sindaco ha governato per altri due anni, fino al 2019, quando la ribellione di Forza Italia, che in sede di approvazione del bilancio ha votato a favore di un emendamento urbanistico proposto dalle opposizioni, ha messo in crisi la maggioranza. Sentendosi pugnalato alle spalle, Errante ha rassegnato le dimissioni e da allora il Comune è amministrato da un commissaria prefettizia, Francesca Iacontini, con il compito di traghettarlo a nuove elezioni.

    La scelta del nuovo Sindaco era in programma nella scorsa primavera, ma il Covid-19 ha costretto a rinviarla al prossimo 20/21 settembre, insieme al referendum e al rinnovo di alcuni consigli regionali (non in Lombardia). Errante ha deciso di ricandidarsi, sostenuto da Lega, Fratelli d’Italia e alcune liste civiche. Il centrosinistra, attraverso le primarie, ha scelto Stefano Ventura, emergente 30enne del PD cresciuto all’ombra di Ferrucci e soprattutto capace di ricompattare un campo che era uscito lacerato dalla sconfitta del 2015, trovando da subito l’accordo con le liste civiche che la volta scorsa si erano apparentate solo al ballottaggio, operazione che non era stata sufficiente per convincere gli elettori.

    Tra i sostenitori del giovane dem però non c’è Italia Viva che, a quanto spiegato dai coordinatori metropolitani Lucia Caridi e Gianluca Pomo, è stata convinta dal progetto “ben strutturato e riformista” di Roberto Mei. L’esponente di Forza Italia faceva parte della Giunta Errante, ma, dopo la clamorosa rottura in consiglio comunale, oggi si candida contro quello che fu il suo sindaco.

    Non è questo l’unico caso di alleanza a livello locale tra Forza Italia e Italia Viva e, rimanendo al panorama milanese, dei nove comuni al voto sono solo tre quelli in cui il partito di Renzi sosterrà il candidato del PD: Segrate, Bollate e Cologno Monzese. Tuttavia l’importanza che il centrosinistra conferisce alla riconquista di Corsico lo rende una situazione davvero spinosa. Un precedente che probabilmente complicherà le future alleanze, a partire dalla grande sfida per il Comune di Milano che si terrà il prossimo anno e per la quale si stanno già affilando le armi.

    Leggi anche: Italia Viva Morta: oggi Renzi è l’ombra di se stesso e le sta sbagliando tutte (di Giulio Gambino) 

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