Leggi TPI direttamente dalla nostra app: facile, veloce e senza pubblicità
Installa
Menu
Home » Gossip

Sharon Stone: “Dopo l’ictus ho perso tutto. E sono stata dimenticata come Lady Diana”

Credit: Afp

L'attrice di Basic Instinct racconta la malattia che l'ha colpita nel 2001 e come è cambiata la sua vita

Di Marco Nepi
Pubblicato il 22 Lug. 2019 alle 13:09 Aggiornato il 12 Set. 2019 alle 02:13

Sharon Stone e il dramma dell’ictus: “Sono stata dimenticata come Lady Diana”

Quando un ictus l’ha colpita, più di dieci anni fa, la vita di Sharon Stone è cambiata. Si è sentita abbandonata da tutti, colleghe e mondo dello show business, anche se veniva dall’apice del successo dopo il ruolo da protagonista ricoperto in Basic Instinct.

L’attrice, che ha appena compiuto sessant’anni, racconta la dolorosa esperienza della malattia in un’intervista a Variety realizzata nel corso di un evento benefico per sensibilizzare sulla salute del cervello femminile. Stone ha parlato degli anni successivi all’attacco e ha raccontato le difficoltà incontrate nel superare uno dei momenti più dolorosi della sua vita.

“Tutti mi hanno trattato in modo scortese e brutale. Sia le mie colleghe sia il giudice che ha trattato il caso dell’affidamento di mio figlio”, ha ricordato nell’intervista riferendosi a Roan, che all’epoca della sentenza aveva otto anni, adottato insieme all’ex marito Phil Bronstein.

“Dall’affido di mio figlio Roan al mio posto nel business, ho perso tutto. Ero la star del cinema più ambita, poi sono stata dimenticata. La mia storia è simile a quella di Lady Diana”, ha ricordato.

“Mia madre e mia nonna hanno avuto un ictus. Io ho avuto un grave ictus con nove giorni di emorragia cerebrale. Non credo che nessuno capisca quanto sia pericoloso un ictus per le donne e quello che serve per riprendersi, io ci ho impiegato sette anni”, ha proseguito.

“Se avete un forte mal di testa, dovete correre in ospedale. Io ho aspettato tre o quattro giorni e quando sono finita sotto i ferri avevo l′1% di possibilità di sopravvivere”.

Il ritorno dietro la macchina da presa, e poi al cinema, è arrivato grazie a Bernard Arnault, che le ha fatto sottoscrivere un accordo come testimonial di Dior: “Le sarò sempre grata, mi ha salvato”.

Leggi l'articolo originale su TPI.it
Exit mobile version