Leggi TPI direttamente dalla nostra app: facile, veloce e senza pubblicità
Installa
Menu
Home » Gossip

La prima foto della storia in cui sono presenti degli esseri umani

È stata scattata a Parigi 179 anni fa dal francese Louis Daguerre, l'inventore della dagherrotipia, e la storia delle persone che vi sono ritratte è molto particolare

Di Emma Zannini
Pubblicato il 20 Nov. 2017 alle 19:33 Aggiornato il 12 Set. 2019 alle 19:36

La prima foto che immortala esseri umani è stata scattata a Parigi 179 anni fa dal francese Louis Daguerre, l’inventore della dagherrotipia, il primo procedimento per lo sviluppo di immagini fotografiche.

Se ti piace questa notizia, segui TPI Pop direttamente su Facebook

La lastra, del 1838, mostra una veduta del Boulevard du Temple nella capitale francese, vicino Place de la République, con i caratteristici tetti parigini immediatamente riconoscibili. Si tratta, inoltre, della prima fotografia della città di Parigi mai scattata.

La strada sembra stranamente vuota, ma non deve stupire l’assenza apparente di persone: il dagherrotipo richiede infatti circa dieci minuti per lo sviluppo di una singola immagine.

Un lasso di tempo di esposizione così prolungato ha fatto si che tutto ciò che era in movimento in quel momento, e quindi anche le persone, non riuscisse ad essere fermato e catturato nello scatto. Gli unici soggetti che si sono fermati nello stesso punto abbastanza a lungo per rimanere nell’immagine sono quelli presenti nella lastra: un lustrascarpe e un suo cliente, posizionati all’angolo della strada.

Alcuni sostengono che il cliente fosse in realtà un assistente di Daguerre, mandato da quest’ultimo a farsi pulire le scarpe per tutto il tempo necessario ad essere incluso nello scatto. In ogni caso, si tratta dei primi due esseri umani al mondo ad essere mai stati fotografati.

Un ingrandimento che mostra il lustrascarpe con il cliente.

La tecnica del dagherrotipo prevedeva l’utilizzo di una lastra di rame su cui veniva applicato dell’argento reso sensibile alla luce attraverso dello iodio. L’immagine non era riproducibile e per vederla al meglio era necessario trovare la giusta inclinazione rispetto alla luce naturale.

Se questa notizia ti è piaciuta, abbiamo creato una pagina Facebook apposta per te: segui TPI Pop

Leggi l'articolo originale su TPI.it
Exit mobile version