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La Lega contro Claudio Baglioni: “Una mummia, via da Sanremo”

Di Veronica Di Benedetto Montaccini
Pubblicato il 14 Feb. 2019 alle 11:39 Aggiornato il 12 Set. 2019 alle 08:07

Claudio Baglioni continua a essere al centro della bufera di polemiche, nonostante Sanremo 2019 sia finito da una settimana.

Lo scontro Baglioni-Lega era già presente da prima dell’inizio della kermesse, con il botta e risposta tra il cantante e il vice-premier Matteo Salvini. Questa volta si tratta però del possibile tris per la conduzione del Festival della canzone italiana per il cantuautore. Il pubblico acclama Claudio Baglioni, ma il Carroccio non lo vuole più in televisione.

Il capogruppo della vigilanza Rai della Lega, Paolo Tiramani, ha detto: “Auspichiamo, innanzitutto che la conduzione artistica del prossimo Saremo non ricada per la terza volta su Claudio Baglioni, ma anche che il Festival diventi veramente la kermesse della musica italiana, un programma del popolo e non di una élite di artisti selezionati probabilmente da un ristrettissimo numero di persone” .

Nel corso dell’audizione della neo direttrice di Rai Uno, Teresa De Santis, il deputato della Lega ha attaccato il cantante: “A tal proposito, ho presentato un’interrogazione alla Società Concessionaria per appurare se determinati artisti e componenti della direzione musicale o della giuria, siano in rapporto giuridico con il conduttore e direttore artistico di questa edizione, poiché molti di loro risultano essere legati all’agenzia Friends & Partners (F&P) di Ferdinando Salzano, agente dello stesso Baglioni” ha sottolineato Tiramani.

Il j’accuse contro Baglioni è continuato: “È quindi indispensabile verificare se questa “coincidenza” costituisca un grave conflitto di interessi sul quale la stessa Società non ha vigilato, né preso alcun provvedimento”, ha riferito il capogruppo alla vigilanza.

Tiramani durante l’intervento, ha toccato anche le polemiche sulla vittoria di Mahmood dicendo che “l’unico egiziano del Festival è stato quella mummia di Baglioni”.

Il servizio pubblico sta attraversando un periodo burrascoso, nel quale le nomine vicine al governo giallo-verde sono molto discusse. E alcuni dei volti storici della Rai stanno rischiando il posto perché non vicini alle idee della maggioranza al governo. Uno di questi è Fabio Fazio.

Chi vuole Fabio Fazio fuori da Rai Uno? E, soprattutto, perché? Non c’è giorno in cui, dai corridoi della tv di Stato ai media (più o meno) mainstream, il nome di Fabio Fazio non sia al centro di discussioni e polemiche.

Il conduttore di Che tempo che fa e dello spin off Che fuori tempo che fa è il nemico numero uno, in ambito televisivo, di Matteo Salvini. E molto si è scritto e visto in merito alla rivalità con Massimo Giletti.

L’accusa mossa a Fazio è sempre la stessa: lo stipendio (circa 2,2 milioni l’anno), ribattezzato “contrattone” che, da un lato, non piace al Movimento 5 Stelle e, dall’altro, è l’arma perfetta da sfoderare al momento giusto per la Lega.

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