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Achille Lauro: “Ho vissuto con Coez in una comune, girava molta droga”

Achille Lauro e Coez, Instagram
Di Maria Elena Gottarelli
Pubblicato il 6 Giu. 2019 alle 13:01 Aggiornato il 12 Set. 2019 alle 02:36

Achille Lauro si racconta in un’intervista fiume per Il Giornale.

Dal rapporto con la droga a quello con la musica, il cantante/rivelazione di Sanremo classe 1990 non ha paura di mettersi a nudo.

“Vengo da un quartiere di Roma molto difficile- inizia- dove si spaccia alla luce del sole. Se sei intelligente ti distacchi dalla droga, altrimenti ne sei vittima”.

Achille Lauro (nome d’arte di Lauro De Marinis) racconta di avere vissuto a lungo con il fratello “in una specie di comune dove passavano sempre artisti, pittori, musicanti”. C’era anche Coez (nome d’arte di Silvano Albanese), altro artista rap di grido del momento.

“La droga girava, ma come dappertutto. Né più né meno. Però moltissimi ragazzi non conoscono davvero il pericolo della droga”, prosegue Achille Lauro.

“Io che vengo da un quartiere di m***a invece lo conosco bene. La droga è veleno che uno inala o che si inietta, non si può parlarne così superficialmente”.

Reduce da un passato da spacciatore e due mesi di carcere, Achille Lauro afferma di sapere di cosa parla, in termini di droga e delle suo impatto sulla vita dei giovani. Il vero problema, secondo rapper romano, non sono gli stupefacenti in sé, ma il senso di inadeguatezza che molti giovani vivono giorno dopo giorno.

“Il problema più grande della mia generazione non sono gli stupefacenti, ma il non sapere cosa fare della nostra vita. Da qui nascono tutti i vizi”.

Il cantante continua spiegando di non essere tipo da adattarsi agli stereotipi, tanto meno quello del cantante di strada tormentato.

“Sono figlio di persone normali che si sono fatte il mazzo. Mio padre è stato un professore universitario, mia mamma mi ha insegnato tanto. Ma, vivendo in quartieri complicati, ho sviluppato una forma di allergia all’ignoranza”.

“Mi sentivo male dentro, non sapevo quale posto avere nel mondo. Così mi sono fatto un’ overdose di cultura, ho letto libri, guardato film e sono uscito dai clichè”.

E adesso? E adesso, confida Achille Lauro, la musica è al primo posto. “Dopo il rock’ n’roll punk di Rolls Royce, sto scrivendo un album nel quale mescolo swing e blues e altri generi. Diciamo che vorrei andare oltre.

Achille Lauro è stato appena premiato al Seat Music Awards, che ha avuto luogo a Verona fra il 4 e il 5 giugno scorsi.

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