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    Vaccini Covid, la lettera di 175 premi Nobel ed ex capi di stato agli Usa: “Sospendete i diritti di brevetto per porre fine alla pandemia”

    Illustrazione di repertorio di Emanuele Fucecchi
    Di Marta Vigneri
    Pubblicato il 15 Apr. 2021 alle 19:33 Aggiornato il 15 Apr. 2021 alle 20:04

    Vaccini, la lettera di 175 premi Nobel ed ex capi di stato agli Usa: “Sospendete i diritti di brevetto”

    Oltre 100 premi Nobel ed ex capi di Stato hanno chiesto al presidente Usa Joe Biden di sospendere la proprietà intellettuale sui vaccini Covid e condividere i brevetti. “Un’azione urgente” da intraprendere, “un passo fondamentale e necessario per porre fine alla pandemia” si legge nella lettera inviata al capo della Casa Bianca, anticipata dal quotidiano britannico Financial Times. Tra i firmatari l’ex primo ministro inglese Gordon Brown, l’ex presidente francese Francois Hollande, l’ex presidente dell’Urss Mikhail Gorbaciov e il premio Nobel per l’Economia Joseph Stiglitz.

    Sospendere i diritti di proprietà intellettuale per i vaccini Covid-19, si legge nella lettera, significa contribuire ad aumentare le vaccinazioni a livello globale. Una misura che anche l’Organizzazione mondiale del commercio aveva discusso su iniziativa dell’India e del Sud Africa (in rappresentanza di 60 paesi), ma respinto con voto contrario di quasi tutti i paesi occidentali, tra cui anche l’Italia.

    Alcune case farmaceutiche temono le ripercussioni di una misura simile sui propri profitti. Se l’azienda anglo-svedese AstraZeneca ha affermato di non avere intenzione di guadagnare sui vaccini finché la pandemia è in corso, altre invece seguono tutt’altra linea. È il caso di Pfizer-Biontech, che ha già messo a bilancio profitti aggiuntivi per 15 miliardi di dollari sulla produzione, nonostante abbia già ricevuto – nelle fase iniziali e più rischiose di messa a punto del vaccino – ingenti finanziamenti pubblici.

    Una rinuncia ai diritti è un passo fondamentale e necessario per porre fine a questa pandemia. Deve essere combinato con la garanzia che il know-how e la tecnologia sui vaccini siano condivisi apertamente ”, hanno scritto i firmatari della lettera. Secondo i premi Nobel e gli ex premier una deroga simile, unita ad altre misure “amplierebbe la capacità di produzione globale, non ostacolata dai monopoli industriali che sono causa della terribile carenza di approvvigionamenti che frena l’accesso ai vaccini”.

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