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    Per la prima volta nella sua storia Twitter realizza un fact checking su un post del presidente Usa. L’ira di Trump: “Pronti a chiudere i social network”

    Il social network ha bollato come una "notizia senza fondamento" un cinguettio del presidente degli Stati Uniti sul voto per corrispondenza

    Di Niccolò Di Francesco
    Pubblicato il 27 Mag. 2020 alle 08:20 Aggiornato il 27 Mag. 2020 alle 14:21

    Twitter realizza un fact checking su un post di Donald Trump: è la prima volta nella storia del social

    Per la prima volta nella sua storia, Twitter ha realizzato un fact checking su un cinguettio del presidente degli Stati Uniti Donald Trump giudicando le sue dichiarazioni come “infondate”. Trump, ha reagito minacciando di chiudere i social: “I Repubblicani ritengono che le piattaforme di social media mettano a tacere totalmente le voci dei conservatori. Le regoleremo con forza o le chiuderemo prima di poter permettere che ciò accada”, ha scritto Trump in un tweet. “Abbiamo visto quello che hanno tentato di fare e hanno fallito nel 2016. Non possiamo permettere una versione più sofisticata di quello…”, ha aggiunto.

    Tutto ha avuto inizio nella giornata di martedì 26 maggio, quando il presidente Usa ha twittato sul suo account ufficiale: “There is NO WAY (ZERO!) that Mail-In Ballots will be anything less than substantially fraudulent. Mail boxes will be robbed, ballots will be forged & even illegally printed out & fraudulently signed. The Governor of California is sending Ballots to millions of people, anyone…..”, ovvero “Non c’è alcuna possibilità che le votazioni per posta non siano sostanzialmente una truffa. Le caselle postali verranno derubate, le schede elettorali saranno falsificate e persino stampate illegalmente e firmate in modo fraudolento”.

    L’accusa di Trump è rivolta a tutti quei governatori, e in particolare a quello della California, che stanno tentando di ampliare il voto per corrispondenza a causa dell’epidemia di Coronavirus. Voto che, secondo Trump, verrebbe così facilmente manomesso. Non secondo Twitter che, poco dopo, ha aggiunto sotto il tweet di Trump il seguente alert: “Get the facts about mail-in ballots”, ovvero “verifica le informazioni riguardo il voto per posta”. Cliccando, si apre una finestra in cui si legge: “Il presidente Trump ha avanzato una serie di affermazioni sulla potenziale frode degli elettori dopo che il governatore della California Gavin Newsom ha annunciato uno sforzo per espandere il voto per corrispondenza in California durante la pandemia di Covid-19. Queste affermazioni sono prive di fondamento, secondo la Cnn, il Washington Post e altri. Gli esperti affermano che le votazioni per corrispondenza molto raramente sono falsate”.

    La scelta di Twitter di realizzare un fact checking su un post di Trump arriva a pochi giorni dalla decisione dell’azienda, comunicata l’11 maggio scorso, di verificare i post degli utenti impedendo l’utilizzo della sua piattaforma per “manipolare o interferire nelle elezioni o in altri processi civici”. Immediata la reazione di Trump che ha accusato Twitter di “interferire nelle presidenziali del 2020” aggiungendo che il social network “sopprime la libertà di espressione ed io come presidente non consentirò che accada”. Poco prima, invece, il direttore della campagna per la rielezione di Trump, Brad Parscale, aveva accusato il social media e tutta la Silicon Valley di faziosità.

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