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    Ecco come Donald Trump ha retwittato una celebre frase di Benito Mussolini

    Il sito statunitense Gawker è riuscito a beffare il candidato repubblicano alle primarie in lizza per la corsa alla Casa Bianca

    Di TPI
    Pubblicato il 29 Feb. 2016 alle 13:38 Aggiornato il 12 Set. 2019 alle 03:13

    Molti osservatori politici statunitensi e non solo hanno trovato diverse analogie tra le idee politiche di Donald Trump e quelle del fascismo. Partendo da questo presupposto, alcuni giornalisti del sito Gawker sono riusciti a far cadere in un tranello il miliardario candidato alle primarie repubblicane, portandolo a retwittare un account nostalgico di Benito Mussolini.

    Twitter negli ultimi mesi è stato il social network preferito da Donald Trump per lanciare le sue idee e, soprattutto, per interagire con i propri sostenitori, i propri rivali e i giornalisti che passo dopo passo seguono la campagna dai toni molto forti del miliardario statunitense.

    Su Twitter Trump in 140 caratteri risponde ai suoi rivali, retwitta e cita spesso i suoi sostenitori, rendendo il suo profilo molto attivo. Ma per i profili molto attivi è statisticamente più facile lasciarsi andare ad alcune leggerezze.

    Per questa ragione, i giornalisti di Gawker hanno deciso di organizzare questo tranello per Donald Trump. Hanno creato un account falso chiamato @ilduce2016, in cui venivano continuamente inserite citazioni del dittatore fascista italiano Benito Mussolini.

    Dal dicembre del 2015, periodo in cui l’account è stato creato, @ilduce2016 ha fatto tweet esclusivamente con frasi di Mussolini e citando Donald Trump, più volte ogni singolo giorno.

    Tutto questo finché il 28 febbraio del 2016, mentre il candidato repubblicano era nel vivo della campagna per il Super Tuesday, non è riuscito a trattenersi dal citare il tweet in cui era stato menzionato da @ilduce2016: “Meglio un giorno da leoni che 100 anni da pecora”.

    Una frase che non ha alcun riferimento al fascismo e che molte persone usano comunemente pur senza essere fasciste, ma che, pubblicata da un account che si rifà chiaramente al fascismo ha un valore completamente differente e suona come qualcosa di nostalgico.

    Una frase che in realtà, per quanto Mussolini abbia fatto propria e l’abbia usata in diverse occasioni, è in realtà da attribuirsi al generale dei bersaglieri Ignazio Pisciotta, che l’avrebbe pronunciata nel corso della Prima guerra mondiale.

    Naturalmente si è presto capito – come scritto anche dal New York Times – che l’account fosse una parodia. Ma lo stesso quotidiano statunitense ha notato che mette in evidenza come la retorica di Trump e quella dei dittatori di destra coincida in diversi punti.

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