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    È cominciata la tregua in Yemen

    La capitale Sanaa e il porto di Aden sono rimaste tranquille, ma ci sono stati scontri a Taiz. I colloqui di pace inizieranno il 18 aprile in Kuwait

    Di Giulio Gambino
    Pubblicato il 11 Apr. 2016 alle 12:57 Aggiornato il 10 Set. 2019 alle 20:41

    È cominciata in Yemen la tregua sponsorizzata dalle Nazioni Unite per cercare di arginare una guerra civile – spesso indicata come guerra
    per procura tra l’Arabia Saudita e l’Iran – che ha causato una gravissima crisi
    umanitaria.

    Il cessate il fuoco è entrato in vigore alle ore 21:00 di
    domenica e, secondo i residenti locali, la capitale Sanaa ha passato una
    nottata tranquilla. Sono stati registrati invece scontri nella città di Taiz, nel
    sudovest del paese.

    Il governo, sostenuto da una coalizione guidata dall’Arabia Saudita,
    e i ribelli sciiti Houthi si sono rimpallati la colpa di aver innescato le
    violenze nella città, spesso teatro di gravi scontri.

    Le forze governative hanno riferito che gli Houthi hanno
    usato artiglieria pesante mentre questi ultimi hanno accusato la coalizione di
    aver lanciato raid aerei a tregua appena cominciata.

    La città portuale di Aden, nel sud dello Yemen, in mano alle
    forze governative da luglio 2015 è rimasta tranquilla.

    Il ministro degli Esteri del governo yemenita Abdel Malek al-Mekhlafi ha riferito all’emittente al-Arabiya che “la tregua è nei momenti iniziali e potrebbero verificarsi delle violazioni, ma speriamo che nelle prossime ore il cessate il fuoco venga rispettato”.

    La tregua prepara il terreno ai colloqui di pace che
    cominceranno il 18 aprile in Kuwait, sotto gli auspici delle Nazioni Uniti. 
    L’inviato speciale dell’Onu per lo Yemen Ismail Ould Cheikh
    Ahmed ha dichiarato che un comitato di rappresentanti militari appartenenti a
    entrambe le fazioni lavorerà al mantenimento della tregua.

    I termini dell’accordo prevedono anche accesso illimitato
    per gli aiuti umanitari in tutto il paese. Il conflitto ha causato oltre
    seimila vittime e costretto milioni di yemeniti ad abbandonare le proprie case.
    La situazione umanitaria è aggravata dal rischio reale di carestia, mentre le
    strutture e i servizi essenziali sono sull’orlo del collasso.

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