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    Terremoto in Grecia, testimone da Creta: “È allerta tsunami, dobbiamo evacuare le nostre case”

    Dimitris Baltzis è un abitante della baia di Kapsali a Creta che a TPI ha raccontato del terremoto di magnitudo 6 che ha colpito la Grecia, e in particolar modo l'isola di Creta

    Di Lara Tomasetta
    Pubblicato il 27 Nov. 2019 alle 16:10 Aggiornato il 27 Nov. 2019 alle 18:08

    Forte terremoto in Grecia, la testimonianza da Creta: “È allerta tsunami”

    Terremoto in Grecia, la testimonianza da Creta: “Il terremoto è stato molto forte, siamo scappati tutti via dalle nostre case. La polizia e la guardia costiera ci hanno avvertito che dovevamo evacuare le nostre case perché c’è un’allerta tsunami. Per le prossime ore dobbiamo spostarci nella zona alta dell’isola, c’è un aereo che sta sorvolando l’isola per controllare per lo tsunami, non ci sono danni, ma abbiamo preparato le cose per lasciare l’isola. Stiamo aspettando che l’autorità ci avvertano per sapere quando finisce lo stato di allerta”.

    A parlare è Dimitris Baltzis, un abitante della baia di Kapsali a Creta che a TPI ha raccontato del terremoto di magnitudo 6 che ha colpito la Grecia, e in particolar modo l’isola di Creta, la mattina di mercoledì 27 novembre..

    La scossa è stata registrata alle 9.23 a 74 chilometri a nord-ovest di La Canea e ad una profondità di 71 chilometri.

    Il sisma è stato avvertito in alcune regioni del Sud Italia, tra cui Sicilia, Calabria, Puglia e Campania.

    Come ci racconta Dimitri, la situazione è sotto controllo: “Siamo a 10 chilometri di distanza dall’epicentro, questa è un’isola di pietra, non ci sono stati particolari danni”.

    “Quando c’è un terremoto superiore a 4.7 normalmente si attiva l’allerta tsunami”, spiega Dimitri. “Siamo rimasti scottati dal terremoto del 2016, di magnitudine 7.2. Non si è mai abituati ai terremoti, si ha sempre molta paura, ma questo ci ha impressionati. Le persone sono calme adesso, forse potrebbe esserci un altro terremoto, per la prossima settimana dobbiamo stare attenti”.

    A scatenare il terremoto del 26 novembre in Albania è stata una faglia lunga 85 chilometri che si estende da Nord-Ovest e Sud-Est fra le città di Durazzo e Lushnje e che non si è completamente attivata. Emerge dalle analisi dell’Istituto nazionale di Geofisica e Vulcanologia (Ingv).

    La faglia “appartiene alle strutture responsabili della deformazione e accavallamento dei sedimenti che costituiscono il nucleo della catena delle Albanidi”. Si ritiene che una faglia simile abbia causato, sempre in Albania, il terremoto di magnitudo 5,8 del 21 settembre scorso.

    Come racconta Dimitri, nonostante la scossa nessuno è rimasto ferito e questo anche perché sull’isola ci sono poche persone.

    “Ora che è inverno ci sono circa 3.500 persone, normalmente durante l’estate ce ne sono molte di più. Menomale che è successo ora”, ha concluso Dimitri.

    Terremoto in Albania: almeno 25 morti, centinaia di persone sotto le macerie. Il sisma avvertito anche in Puglia e Basilicata. Nuova forte scossa alle 14
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