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    Casa distrutta dopo la festa di compleanno: la madre lo rimprovera, 17enne si impicca

    Luke Taylor, 17 anni

    La vittima è Luke Taylor, un giovane studente pieno di amici che non aveva mai mostrato segni di depressione

    Di Clarissa Valia
    Pubblicato il 31 Ott. 2019 alle 18:21 Aggiornato il 31 Ott. 2019 alle 18:22

    Studente di 17 anni si suicida poco dopo la sua festa di compleanno

    Un ragazzo di 17 anni si è impiccato poche ore dopo la sua festa di compleanno. La madre lo aveva rimproverato perché al suo ritorno aveva trovato la casa devastata.

    La tragedia è avvenuta a Stockport, nel Regno Unito lo scorso 5 maggio. La vittima è Luke Taylor, un giovane studente pieno di amici che non aveva mai mostrato segni di depressione. Nel cellulare del 17enne e nei suoi profili social non è stato trovato alcun indizio che potesse far pensare all’idea di un suicidio.

    I compagni di scuola, gli insegnanti e la famiglia lo ricordano come un ragazzo felice. Nessuno si aspettava un gesto simile.

    Alla sua festa di compleanno Luke Taylor ha invitato alcuni amici, ma il party era degenerato. Rientrata a casa dal cinema, la madre ha trovato danni al soffitto e l’abitazione sottosopra.

    La donna ha rimproverato il figlio, che si era offerto di ripagare una parte dei danni e di risistemare la casa. A ritrovare il corpo senza vita del 17enne è stata la nonna, ventiquattro ore dopo.

    Dopo la morte di Luke sono partite le indagini, ma non è stato trovato alcun indizio sul perché si fosse suicidato.

    Durante l’udienza per la morte del figlio, la madre Caroline ha dichiarato: “Gli abbiamo permesso di fare una festa con una ventina di amici. Quando il party è iniziato, siamo andati al cinema per lasciarli soli, ma quando siamo tornati a casa alle 22.15 la casa era un po’ un casino. Ho avuto una conversazione il giorno seguente con Luke sul pasticcio che i suoi amici avevano combinato e lui l’ha presa bene: si è scusato per il disordine, mi ha aiutato a ripulire e ha pagato parte dei danni. Sembrava normale. Il soffitto era danneggiato, ma lui non sapeva chi fosse stato”.

    “Quel giorno saremmo dovuti andare a pranzo fuori – ha proseguito Caroline – ma lui non si sentiva in piena forma e siamo rimasti a casa. Abbiamo ordinato il pranzo e abbiamo guardato la tv. Poi siamo andati a letto. L’indomani io sono andata al lavoro e lui era ancora a letto. Gli ho mandato un messaggio per sapere se era sveglio e se era tutto ok e lui mi ha risposto di sì. Verso mezzogiorno è stato trovato morto dalla nonna. La morte di Luke è stata uno shock terribile per me, suo padre e il resto della famiglia. Non pensavamo che fosse depresso, pensavamo avesse una vita stabile, aveva progetti per il futuro. Mi sono torturata pensando che qualcosa fosse andato storto durante la festa, ma nessuno dei ragazzi con cui abbiamo parlato ci ha detto nulla di sospetto. Non capiamo perché lo abbia fatto. La sua famiglia lo amava moltissimo, vorrei poter capire cosa è successo quel giorno. Non era impulsivo, non aveva malattie mentali e non vedeva l’ora di andare in vacanza in Spagna con i nonni e il fratello minore. Era un ragazzo molto positivo e non aveva preoccupazioni per la scuola”.

    Nelle conclusioni il pubblico ufficiale di Stockport Alison Mutch ha scritto: “Non c’è nulla che suggerisca che qualcosa di particolare sia accaduto quella domenica. La polizia ha condotto ampie indagini e non vi sono circostanze sospette o prove del coinvolgimento di terzi. Non posso essere sicuro che intendesse togliersi la vita”.

    Dopo la morte del figlio, la madre e il padre hanno raccolto mille sterline per Papyrus, l’ente benefico nazionale per la prevenzione del suicidio in giovane età.

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