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    Gli Stati Uniti ridurranno il personale della propria ambasciata a Cuba

    Credit: Afp

    Washington ha annunciato l'allontanamento di oltre il 60 per cento dei diplomatici, a causa degli attacchi “acustici” subiti negli ultimi mesi

    Di Andrea Lanzetta
    Pubblicato il 29 Set. 2017 alle 18:54 Aggiornato il 12 Set. 2019 alle 00:36

    Un funzionario del Dipartimento di Stato di Washington ha affermato che il personale presente all’ambasciata statunitense a Cuba sarà ridotto al minimo a causa degli attacchi “acustici” portati avanti contro i diplomatici negli ultimi mesi.

    A riferirlo è stata l’agenzia di stampa Reuters. Il governo statunitense ha riportato il ferimento di almeno 21 diplomatici, che hanno riportato danni all’udito e perdita dell’equilibrio e deficit cognitivi.

    Il Dipartimento di Stato di Washington ha annunciato che, a causa di questi avvenimenti, saranno allontanate le famiglie e tutto il personale non strettamente necessario impiegato nell’ambasciata de L’Avana.

    “Fino a che il governo di Cuba non potrà garantire agli Stati Uniti la sicurezza dei suoi diplomatici a Cuba, la nostra ambasciata sarà ridotta al personale di emergenza al fine di ridurre al minimo il numero di cittadini statunitensi a rischio di esposizione”, ha detto a Reuters una fonte del Dipartimento di Stato che ha voluto restare anonima.

    La fonte di Reuters ha parlato di “attacchi specifici” contro il personale statunitense, che sarebbe stato oggetto di un vero e proprio atto di violenza deliberato.

    Secondo l’emittente britannica BBC però i diplomatici statunitensi non sono gli unici a essere stati colpiti. Almeno due dipendenti dell’ambasciata canadese infatti hanno riportato le medesime ferite dei loro colleghi statunitensi.

    “Le ordinarie operazioni di rilascio dei visti sono sospese a tempo indeterminato”, ha aggiunto. Anche i viaggi delle delegazioni ufficiali statunitensi nell’isola sono stati bloccati.

    Gli Stati Uniti dirameranno anche un’allerta per tutti i propri cittadini che vorranno recarsi a Cuba, spiegando come siano possibili attacchi del genere anche contro i turisti.

    L’annuncio arriva a soli tre giorni dall’incontro del segretario di Stato Rex Tillerson con il ministro degli Esteri cubano Bruno Eduardo Rodríguez Parrilla.

    Il governo cubano ha sempre negato ogni responsabilità nei fatti riportati dal Dipartimento di Stato e, anche se viene accusato da Washington di non essere in grado di garantire la sicurezza del personale statunitense a L’Avana, potrebbe non essere coinvolto in questi attacchi.

    Il segretario di Stato Tillerson infatti, dopo aver annunciato che la chiusura dell’ambasciata è un’opzione possibile, ha deciso di mantenere aperta la rappresentanza diplomatica, dopo che le autorità cubane si sono rese disponibili a una serie di perquisizioni da parte dell’Fbi nelle case di alcuni diplomatici statunitensi.

    La mossa ha dimostrato una disponibilità senza precedenti, che secondo il quotidiano statunitense The New York Times, proverebbe come gli Stati Uniti siano convinti che siano un altro paese il responsabile degli attacchi contro il personale della propria ambasciata a Cuba.

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