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    Chi è l’uomo ricercato dalla polizia per la sparatoria nella metropolitana di New York

    Di Marta Vigneri
    Pubblicato il 13 Apr. 2022 alle 09:05

    Si chiama Frank James la persona ricercata dalla polizia di New York nell’ambito delle indagini sulla sparatoria nella metropolitana della grande mela. Lo ha fatto sapere lo staff del dipartimento di polizia sui social, dove ha pubblicato la foto del cittadino afroamericano invitando il pubblico a comunicare informazioni sul ricercato, chiamato “person of interest“.

    Contro di lui non sono state formulate accuse specifiche, ma le forze dell’ordine ritengono che potrebbe essere in possesso di informazioni sull’attacco di martedì 12 aprile, in cui un uomo vestito da addetto alla sicurezza e coperto da una maschera antigas ha aperto il fuoco all’interno di un vagone della metropolitana dopo aver utilizzato una bomboletta fumogena, ferendo circa 30 persone. I colpi di pistola, una Glock 9 millimetri, sarebbero stati circa 33, poi l’arma si è inceppata.

    James è la persona a cui è intestata la carta di credito usata per affittare il furgoncino trovato fuori dalla stazione di Sunste Park, a Broolyn, collegato all’attacco, perché insieme alla pistola utilizzata per sparare sono state ritrovate appunto le chiavi del veicolo insieme a munizioni, un’accetta, fuochi d’artificio e un contenitore con della benzina.

    Secondo le prime informazioni si sa che James ha affittato il mezzo a Philadelphia, dove ha una delle sue residenze. La polizia per ora non lo definisce il presunto autore dell’attacco o un sospetto, ma su di lui ha posto una taglia di 50mila dollari. Il New York Times ha fatto sapere che l’immagine di James pubblicata dalla polizia su Twitter è stata tratta da uno dei video del canale Youtube dell’uomo, in cui James attacca il sindaco di New York Eric Adams per non occuparsi abbastanza della sicurezza della città o dei senzatetto.

    In uno dei filmati, fa sapere il quotidiano, James parlerebbe proprio dei controlli all’interno della metropolitana e della facilità con cui si potrebbe commettere un crimine all’interno dei vagoni, tanto che “ci vorrebbe un agente di polizia a ogni stazione”. “Ma sarebbe impossibile”, osserva.

     

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