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    La Spagna vuole costruire il muro anti-migranti più alto del mondo: 10 metri di altezza a Ceuta e Melilla

    Credits: EPA/FRANCISCO G. GUERRERO
    Di Carmelo Leo
    Pubblicato il 19 Ago. 2020 alle 12:38

    Spagna, il muro anti-migranti più alto al mondo: 10 metri a Ceuta e Melilla

    La fuga di migranti verso l’Europa, da anni, oltre che attraverso il Mar Mediterraneo avviene anche lungo un’altra rotta: quella che passa da Ceuta, l’enclave spagnola davanti a Gibilterra soprannominata “Porta dell’Africa”, uno dei due soli punti dove il continente africano e l’Unione europea si toccano, e Melilla, altro territorio spagnolo in Marocco. Dal 2005, lungo le due città, svetta una barriera di filo spinato alta 6 metri per scoraggiare la diaspora verso l’Europa. Adesso, però, la Spagna ha annunciato di voler eliminare il filo spinato, pericoloso per chi prova a scavalcare. Al suo posto, tuttavia, il premier socialista Pedro Sanchez e il suo ministro dell’Interno, Fernando Grande-Marlaska, hanno annunciato di voler innalzare un muro. La barriera arriverà a circa 10 metri di altezza: in questo modo, quello lungo Ceuta e Melilla diventerà il muro anti-migranti più alto al mondo, persino più di quello che il presidente americano Donald Trump ha fatto costruire lungo il confine con il Messico (alto 9,1 metri).

    “Abbiamo tolto il filo spinato in cima ai reticolati dopo che tante persone si sono ferite nel tentativo di scavalcare. L’opera è una nostra priorità”, ha dichiarato il premier nei giorni scorsi. I lavori sono già partiti: entro pochi mesi il muro (in acciaio e legno) voluto dal governo spagnolo vedrà la luce. L’opera costerà oltre 17 milioni di euro, cifra più o meno equamente divisa tra le due città. In cima al muro, al posto del filo spinato, l’intenzione è quella di piazzare un cilindro di acciaio del diametro di oltre mezzo metro che renderà impossibile per i migranti trovare appigli per passare dall’altra parte. La nuova barriera percorrerà la linea di confine tra Marocco e Spagna per 8 chilometri a Ceuta e 12 a Melilla.

    La parte bassa del muro sarà realizzata in legno d’acero, fino a 6 metri, mentre la restante parte sarà in acciaio. La decisione dell’esecutivo iberico ha suscitato qualche polemica, visto che – sebbene verrà rimosso il filo spinato – una caduta da 10 metri di altezza (a causa della mancanza di appigli in cima al muro) sarebbe altrettanto letale per chiunque provi a scavalcare. “Con la scusa del rischio contagio – ha dichiarato un attivista di Digmun Ceuta, che collabora anche con Alarm Phone, due organizzazioni che si occupano di diritti dei migranti nell’area – il governo spagnolo ha chiuso a tempo indeterminato le due frontiere a Ceuta e Melilla. Oltre ai migranti chiusi nei centri di accoglienza temporanea, a Ceuta in più ci sono centinaia di minori marocchini e algerini intrappolati nell’area portuale. E poi c’è il dramma delle lavoratrici marocchine che prestano servizio nelle due enclave, penso in particolare alle domestiche, oltre alle donne che trasportano merci. Madrid non è mai stata così brutale come adesso a Ceuta e Melilla”.

    Nonostante le polemiche, il governo spagnolo tira dritto per la sua strada. L’obiettivo, infatti, è quello di scoraggiare l’arrivo illegale di migranti in Spagna, un problema che si ripropone ogni anno soprattutto nei mesi più caldi. Due anni fa, a luglio 2018, lungo la barriera si verificò una fuga di massa di circa 600 migranti, in larga parte sub-sahariani ma con la presenza anche di algerini e marocchini, che riuscirono a eludere i controlli e superare il reticolo. Da allora, il muro è stato dotato di un grande impianto di vigilanza, composto da 66 telecamere di cui alcune a rilevazione termica, con tanto di sensori di movimento e riconoscimento facciale. L’ulteriore rafforzamento della struttura aiuterà dunque, nelle intenzioni del governo della Spagna, a ridurre ancora l’arrivo di migranti. Già nel 2019 si è assistito a un grande calo di arrivi: -41 per cento rispetto al 2018.

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