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    Il Parlamento Ue approva la risoluzione per chiedere all’Egitto giustizia sul caso Regeni

    Di Anna Ditta
    Pubblicato il 18 Dic. 2020 alle 18:43

    Il parlamento europeo ha dato il via libera alla risoluzione sulla violazione dei diritti umani in Egitto in cui vengono citati esplicitamente l’uccisione di Giulio Regeni e la detenzione di Patrick Zaki. La risoluzione è stata approvata con 434 voti a favore, 49 contrari e 202 astenuti.

    Nel documento si chiede all’Egitto “la liberazione immediata e incondizionata dello studente dell’Universita’ di Bologna, Patrick George Zaki” e all’Unione europea e agli Stati membri “di esortare le autorità egiziane a collaborare pienamente con le autorità giudiziarie italiane” nel caso dell’omicidio di Giulio Regeni.

    La verità nel caso Regeni, per i parlamentari europei, è un “dovere imperativo delle istituzioni nazionali e dell’Ue”, chiamata ad adottare le azioni diplomatiche necessarie. I deputati fanno riferimento all’annuncio del 10 dicembre in cui i procuratori di Roma hanno affermato di disporre di prove inequivocabili sul coinvolgimento di quattro agenti delle forze di sicurezza dello Stato egiziano nel rapimento e nell’omicidio di Giulio Regeni, nonostante gli ostacoli alle indagini da parte delle autorità egiziane.

    I deputati chiedono all’Ue di esortare le autorità egiziane a collaborare e fornire gli indirizzi di residenza dei quattro agenti indagati, come richiesto dalla legge italiana, ed esprimono “sostegno politico e umano” alla famiglia Regeni nella ricerca della verità. Per quanto riguarda Patrick Zaki – il giovane studente detenuto nel carcere di Tora e  accusato di propaganda sovversiva, istigazione alla protesta e istigazione al terrorismo – l’Eurocamera ricorda che la sua detenzione è stata costantemente prorogata negli ultimi 10 mesi, l’ultima volta il 6 dicembre 2020 per ulteriori 45 giorni di carcere. I deputati chiedono dunque la scarcerazione immediata e incondizionata di Zaki e il ritiro di tutte le accuse a suo carico, oltre all’attuazione di una reazione diplomatica ferma, rapida e coordinata da parte dell’Ue.

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