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    Iraq, il premier Mahdi: “Le proteste stanno costando miliardi di dollari”

    Di Alice Possidente
    Pubblicato il 4 Nov. 2019 alle 17:56

    Continuano le proteste in Iraq. E sale il bilancio delle vittime. Ieri, domenica 3 novembre, durante il decimo giorno di manifestazioni, almeno 5 persone sarebbe rimaste uccise per mano delle forze di sicurezza, che avrebbero aperto il fuoco sui manifestanti. A riportare la notizia è l’agenzia di stampa britannica Reuters, che cita il proprio cameraman sul luogo. Il bilancio degli scontri finora è di oltre 250 morti.

    Nella giornata di ieri sono stati bloccati ponti e strade nella capitale, Baghdad. Anche in diverse altre località del paese le manifestazioni hanno provocato disagi, in particolare nei governatorati di Babilonia, Dhi Qar, Muthanna, Diwaniyya, Wasit e Maysan.

    Il primo ministro iracheno, Adel Abdul Mahdi, ha lanciato un appello ai manifestanti affinché collaborino nel ripristinare la normalità nel paese, sostenendo che i disordini stanno costando all’economia “miliardi di dollari”. L’appello, peraltro, finora, è risultato vano.

    Mahdi ha anche affermato che le proteste che “hanno scosso il sistema politico” hanno raggiunto il loro scopo e ora devono interrompersi, smettendo di influire sulle attività economiche e commerciali del paese.

    “Minacciare gli interessi petroliferi e bloccare le strade che conducono ai porti iracheni sta causando grandi perdite, miliardi di dollari”, ha aggiunto il premier di Baghdad. Tra le varie situazioni di disagio, il principale porto iracheno, Umm Qasr, è bloccato da mercoledì scorso.

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