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    Pescatori sequestrati in Libia, i familiari si incatenano a Montecitorio: “Non ce ne andiamo fino a quando non ci dicono come stanno le cose” | VIDEO

    Di Lara Tomasetta
    Pubblicato il 29 Set. 2020 alle 09:48 Aggiornato il 29 Set. 2020 alle 09:49

    Pescatori sequestrati in Libia: i familiari si incatenano a Montecitorio | VIDEO

    Hanno trascorso la notte tra lunedì 28 e martedì 29 settembre incatenati nella piazza di Montecitorio, a Roma, i familiari dei pescatori italiani sequestrati in Libia da oltre 27 giorni. I parenti dei 18 marittimi di Mazara del Vallo, tenuti in ostaggio dalle milizie del generale Kalifa Haftar, con questo gesto hanno voluto denunciare la mancanza di informazioni da parte delle autorità italiane sull’evoluzione della vicenda. Nella giornata di lunedì 28 settembre, infatti, era circolata la notizia che i pescatori italiani sarebbero stati processati da un tribunale militare di Bengasi nel mese di ottobre. Notizia, però, non confermata dalla Farnesina e che ha contribuito ad alimentare l’angoscia e la preoccupazione dei familiari dei marittimi, i quali hanno detto che andranno via da Roma fino a quando non verrà fatta chiarezza sulla vicenda.

    Anche il presidente della regione Sicilia ha preso una posizione in merito scrivendo in una nota: “Dopo 26 giorni non abbiamo ancora alcuna notizia sul rilascio dei due motopescherecci di Mazara del Vallo, sequestrati dalle autorità libiche il primo settembre. Non è assolutamente tollerabile questo silenzio da parte del ministero degli Esteri”.

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