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    Paschal Donohoe è il nuovo presidente dell’Eurogruppo: a sorpresa vince l’irlandese moderato

    Paschal Donohoe Credits: ANSA
    Di Veronica Di Benedetto Montaccini
    Pubblicato il 9 Lug. 2020 alle 21:54 Aggiornato il 24 Lug. 2020 alle 12:40

    Chi è Paschal Donohoe, nuovo Presidente dell’Eurogruppo

    Il ministro delle finanze irlandese Paschal Donohoe batte a sorpresa la superfavorita ministra spagnola Nadia Calvino e diventa presidente dell’Eurogruppo al posto del socialista portoghese Mario Centeno. Quarantacinque anni, laureato in Scienze politiche ed economiche all’università di Dublino, prima di diventare ministro delle Finanze del governo irlandese Donohoe, aveva ricoperto l’incarico di ministro dei trasporti, del turismo e dello sport e degli affari europei.

    Presidente eurogruppo, una vittoria a sorpresa

    L’elezione dell’irlandese è un colpo di scena inaspettato rispetto alle attese della vigilia. Calvino infatti aveva il consenso dei quattro principali paesi della zona euro, Germania, Francia, Italia e Spagna, che rappresentano circa l’80 per cento del Pil dell’area euro. Ma il sostegno del fronte dei Grandi non è stato sufficiente a farle ottenere la vittoria. Donohoe aveva l’appoggio esplicito solo dell’Austria, ma anche quello politico del Ppe, il che fa pensare che i governi di centrodestra (escluso la Grecia che avrebbe invece dirottato il suo voto sulla spagnola) abbiano votato per lui.

    Il voto è segreto e non c’è nessuna conferma ufficiale, ma la vittoria dell’irlandese significa che Donohoe ha raggiunto i dieci voti necessari per vincere con il sostegno dei governi a guida Popolare (Slovacchia, Slovenia, Lettonia o Cipro) oltre che dell’Olanda, che già aveva fatto filtrare la sua preferenza. Probabile che anche Belgio e Lussemburgo abbiano alla fine dirottato su di lui le loro preferenze.

    Chi è Paschal Donohoe

    Nato nel 1974 a Phibsborough (Dublino), Donohoe ha studiato politica ed economia al Trinity College dove è stato notato dalla multinazionale Procter & Gamble, che lo ha portato a lavorare nel Regno Unito per ben sei anni. La sua carriera politica è iniziata nel 2004 con l’elezione al consiglio cittadino di Dublino. Durante questa fase è stato presidente dei comitati area centrale e politica strategica ambientale oltre che membro del comitato di politica aziendale. Nel 2013 è diventato Ministro di Stato per gli Affari europei e poi ancora nel 2014 Ministro di Trasporti, Turismo e Sport. Nel 2017 è stato poi nominato Ministro delle Finanze d’Irlanda, mentre nel 2018 ha festeggiato il primo surplus di bilancio dagli anni della crisi finanziaria.

    Cosa porterà Donohoe in Ue

    È evidente che sul piano politico l’elezione dell’irlandese favorisce i paesi del Nord nella partita sul Recovery Fund rispetto a una presidenza a guida spagnola. Una partita che a dispetto dell’offensiva diplomatica dei leader europei sul primo ministro olandese Mark Rutte (oggi Rutte ha incontrato Angela Merkel, domani vedrà Giuseppe Conte) continua a essere complicata, tanto da far pensare che il vertice del 17 e 18 luglio potrebbe non essere decisivo per arrivare a un’intesa.

    Donohoe, strenuo sostenitore della tassazione agevolata alle imprese in vigore in Irlanda che ha sollevato non poche polemiche all’interno dell’Unione, è anche contrario all’introduzione di una web tax sui colossi del digitale. “Sono profondamente onorato, non vedo l’ora di lavorare con tutti i miei colleghi per garantire una ripresa equa e inclusiva per tutti mentre affrontiamo le sfide future con determinazione”, ha scritto l’irlandese che guiderà l’Eurogruppo per i prossimi due anni e mezzo, in un momento cruciale per la storia della zona euro. Donohoe dovrà gestire infatti la più profonda recessione della storia europea e, quando la crisi si sarà attenuata, favorire il ritorno alle regole del Patto di Stabilità e crescita sospese a causa della pandemia.

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