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    Turiste scandinave violentate e sgozzate in Marocco: i sospetti hanno giurato fedeltà all’Isis

    Di Clarissa Valia
    Pubblicato il 21 Dic. 2018 alle 14:00 Aggiornato il 10 Set. 2019 alle 11:33

    Due escursioniste scandinave di 24 e 28 anni sono state stuprate e sgozzate in Marocco nella regione montuosa dell’Alto Atlante. I corpi delle giovani donne sono stati ritrovati in un villaggio alla partenza dell’ascesa del monte Toubkal.

    Le due vittime sono la danese Louisa Vesterager Jespersen e la norvegese Maren Ueland, erano due escursioniste che avevano deciso di intraprendere la scalata della celebre vetta del monte Toubkal nella regione turistica montuosa dell’Alto Atlante. Le due ragazze sono state violentate e uccise nei pressi del villaggio di Imlil.

    Secondo quanto riporta il sito Al Arabiya le due giovani  hanno anche subito violenza sessuale. L’uomo sospettato del brutale assassinio è stato fermato a Marrakech, sono invece ancora in corso le ricerche dei complici. Se ne contano almeno due.

    L’ipotesi terrorismo

    Gli investigatori sospettano il coinvolgimento di islamisti nell’omicidio delle due ragazze, secondo quanto affermato da una fonte vicina all’inchiesta.

    “L’islam radicale non è escluso a causa del profilo del sospetto arrestato e dei tre uomini ricercati. I tre sono stati identificati e sono attivamente ricercati da tutti i servizi di sicurezza”, ha affermato Boubker Sabik, portavoce della Direzione generale della sicurezza nazionale. Il 20 dicembre i tre uomini ricercati sono stati arrestati.

    Gli inquirenti marocchini stanno anche verificando l’autenticità del video della presunta esecuzione di una delle due ragazze in cui si sente dire in francese: “Questo è per la Siria, qui ci sono le teste dei vostri dei”.

    I quattro uomini arrestati hanno anche ammesso di aver giurato fedeltà allo Stato islamico, secondo quanto confermato dalla procura di Rabat.

    Ultimo contatto il 9 dicembre

    “Mia figlia è stata sgozzata”, ha dichiarato Helle Petersen, la madre della vittima danese, citata dal quotidiano B.T. Secondo le informazioni sulla sua pagina Facebook, Louisa Vesterager aveva studiato in Norvegia per fare la guida e amava l’avventura. “Era così brava, la sua priorità era la sicurezza, le ragazze hanno preso ogni precauzione prima di intraprendere questo viaggio”, ha assicurato Irene Ueland, la madre della ragazza norvegese. Le due turiste studiavano in un’università nel sud della Norvegia e il loro viaggio sarebbe dovuto durare un mese. L’ultimo contatto tra Maren e sua madre Irene risale al 9 dicembre.

    Corpi trovati in un villaggio

    Un poliziotto norvegese distaccato all’ambasciata a Rabat ha raggiunto Marrakech per fare da collegamento tra le autorità. Un importante dispositivo di sicurezza è stato schierato nella regione di Imlil dopo la scoperta dei corpi e le escursioni sono state sospese nella regione montuosa molto turistica. Il villaggio dove sono stati trovati i corpi è una base di partenza per l’escursionismo per scalare la vetta più alta del Nordafrica, il monte Toubkal (4.167 m). Situato a circa dieci chilometri da Imlil, il sito di Chamharouche, a circa 2300 m sul livello del mare, è una delle tappe sulla strada per il rifugio di Toubkal.

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