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    Malta è l’unico paese europeo che vieta completamente l’aborto, anche nei casi di stupro

    Credit: AFP
    Di Clarissa Valia
    Pubblicato il 2 Ago. 2019 alle 20:20 Aggiornato il 28 Set. 2019 alle 08:17

    Malta è l’ultimo paese dell’UE a vietare completamente l’aborto

    Malta è l’ultimo Paese europeo a vietare completamente l’aborto. Il divieto di interruzione della gravidanza nella piccola isola del Mediterraneo è assoluto. Anche nei casi di stupro, incesto, danni o patologie mortali al feto o quando è a rischio la salute della donna.

    Come funziona il diritto all’aborto nei vari paesi del mondo

    In quella che papa Pio XI, morto nel 1939, descrisse come “Malta Cattolicissima“, —scrive l’Economist — il divorzio è stato legalizzato solo nel 2011 grazie a un referendum, mentre l’aborto è ancora vietato in ogni circostanza. L’Isola-Stato è l’unico Paese in Europa infatti a prevedere il divieto assoluto di interrompere volontariamente una gravidanza (la Polonia infatti lo permette in casi molto limitati).

    La Fondazione per i diritti delle donne, diretta da Lara Dimitrijevic, si è battuta per l’introduzione della pillola del giorno dopo (che non è abortiva, perché blocca il concepimento) che è stata introdotta nel 2016. Oggi l’associazione lotta per consentire l’aborto almeno nei casi di stupro, incesto, danni o patologie mortali al feto o quando è a rischio la salute della donna.

    Si stima che ogni anno 370 donne maltesi (su una popolazione di 460mila persone) si rechi all’estero per interrompere la gravidanza. Diverse le donne che si rivolgono alla Sicilia, dove però ci sono comunque lunghe liste di attesa anche a causa dell’alto tasso di medici obiettori, oltre l’80 per cento.

    Le altre optano invece per la via illegale, acquistano pillole per l’aborto online o si rivolgono a medici che operano clandestinamente. Rischiano fino a tre anni di carcere.

    Credit: AFP/ GABRIEL BOUYS

    Lo scorso anno il primo ministro maltese, Joseph Muscat, ha dichiarato al Consiglio d’Europa che il suo governo “non ha né il mandato politico per aprire un dibattito sull’accesso all’aborto, né il sostegno dell’opinione pubblica”.

    Il primo ministro Joseph Muscat. Credit: Patricia De Melo Moreira/AFP)

    “Sebbene le attivisti pro-choice di Malta abbiano scatenato un dibattito — commenta The Economist —, la vittoria sembra molto lontana”. Secondo i sondaggi diffusi da Politico, il 95 per cento dei maltesi è contrario a permettere l’aborto anche nelle prime 12 settimane della gravidanza.

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