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    Chi era Lisa Montgomery, la storia della donna giustiziata in America e cosa ha fatto

    Lisa Montgomery

    "Un'infanzia di stupri e torture". Il patrigno abusava di lei e la madre la faceva prostituire. Ecco la storia della prima donna a essere messa a morte in 70 anni negli Stati Uniti

    Di Clarissa Valia
    Pubblicato il 13 Gen. 2021 alle 13:59 Aggiornato il 13 Gen. 2021 alle 14:57

    Chi era Lisa Montgomery, la storia della donna giustiziata a morte negli Usa

    “Lisa non è la peggiore delle peggiori. È la più spezzata di tutte le persone spezzate”. Non tutti conoscono la storia di Lisa Montgomery, la 52enne giustiziata a morte negli Stati Uniti. È stata uccisa con iniezione letale in un’esecuzione federale nel carcere di Terre Haute, in Indiana, ed è la prima donna a essere messa a morte in 70 anni, l’ultima era stata Bonnie Haedy, nel 1953. Oggetto di gravissimi abusi in famiglia da bambina, Lisa Montgomery era ritenuta gravemente malata di mente. Per questo ieri la sua esecuzione era stata sospesa, proprio per consentire una perizia psichiatrica: una sospensione che aveva suscitato speranze in quanti nel mondo si oppongono alla pena di morte. Ma chi era Lisa Montgomery e cosa ha fatto per “meritare” la pena di morte? Qual è la sua storia?

    Lisa Montgomery: il reato, cosa ha fatto

    Lisa Montgomery, 52 anni, era stata riconosciuta colpevole di un delitto particolarmente efferato. Nel 2004 dal Kansas andò a casa della 23enne Bobbie Jo Stinnett, in Missouri, fingendo di voler acquistare uno dei cuccioli di cane allevati dalla donna, all’epoca incinta di otto mesi. Ma, una volta entrata, la strangolò e le tagliò il ventre con un coltello da cucina per estrarre il feto, che portò via come se fosse suo figlio e lasciò morire dissanguata Bobbie Jo Stinnett. La neonata è sopravvissuta, si chiama Victoria e oggi vive con il padre Zeb Stinnett. Lisa Montgomery venne arrestata subito. Nell’ottobre del 2007 la giuria di un tribunale federale del Missouri pronunciò un verdetto unanime, la condanna a morte. La sentenza venne poi confermata in appello, ma per anni è rimasta sulla carta. I governi di George W. Bush prima e di Barack Obama poi avevano deciso di sospendere le esecuzioni. La moratoria viene spezzata il 25 luglio 2019 dall’allora ministro della Giustizia, William Barr, su ordine di Donald Trump.

    La storia: un’infanzia di abusi e torture

    “La storia di una donna profondamente malata di mente a causa di una vita di torture e violenze sessuali”, aveva dichiarato Sandra Babcock, consulente del team legale di Montgomery. “Lisa non è la peggiore delle peggiori. È la più spezzata di tutte le persone spezzate”. Lisa Montgomery dall’infanzia ha vissuto una “vita di abusi e torture” che l’hanno portata a sviluppare gravi disturbi psicologici. La prima volta che Lisa Montgomery ha avuto a che fare con la violenza sessuale è stato quando aveva appena 3 anni. Era nel letto vicino alla sorellastra Diane, di cinque anni più grande, mentre lei veniva violentata dal baby sitter. Poi a 11 anni anche lei iniziò a essere vittima di stupri. Il patrigno Jack picchiava regolarmente lei e sua madre, e cominciò a violentarla almeno una volta a settimana. Poi le violenze diventarono più frequenti, così il patrigno costruì una stanza accanto alla sua roulotte, nel bel mezzo dei boschi dell’Oklahoma, dove nessuno avrebbe potuto sentire le sue urla. Un giorno la madre sorprese il compagno violentare la piccola Lisa. La sua reazione fu drammatica. Andò a prendere una pistola e la puntò alla testa di sua figlia, anziché difenderla e proteggerla. “Come hai potuto farmi questo?” urlava la donna.

    Con gli anni le violenze si fecero sempre più brutali. Il patrigno Jack invitata a casa gli amici e organizzava stupri di gruppo sulla bambina. Gli abusi duravano ore, al termine gli uomini le urinavano addosso. La madre, infine, vendette il corpo della figlia, facendola prostituire con l’idraulico e l’elettricista per pagare i lavori occasionali in casa. Una volta, soltanto una, gli assistenti sociali fecero visita alla famiglia. I genitori furono avvisati dell’arrivo e imposero il silenzio alla figlia, minacciandola di morte. Quando era piccola, un medico la visitò e si accorse dei regolari stupri, ma non fece niente. Lisa hcercò la fuga mentale bevendo alcolici e cercò anche di fuggire da quell’inferno sposandosi all’età di 18 anni, ma sia il primo matrimonio che il secondo matrimonio provocarono ulteriori abusi. Montgomery ha avuto quattro figli prima di subire una sterilizzazione contro la sua volontà nel 1990. Dopo l’intervento Lisa Montgomery sosteneva di essere incinta, secondo quanto riferito sia dal primo che dal secondo coniuge. I traumi le provocarono problemi psicologici come un disturbo bipolare, post traumatico da stress, ansia e depressione, psicosi, sbalzi d’umore, dissociazione e perdita di memoria.

    “Dopo un’allucinante serie di decisioni, le une contro le altre, di vari tribunali, ore di incertezza e una vana richiesta finale di sospensione, Lisa Montgomery è stata messa a morte alle 7.31 ora italiana. L’11ma esecuzione federale sotto Trump, la prima di una donna da 67 anni”. Lo scrive in un tweet il portavoce di Amnesty International Italia, Riccardo Noury. La prof.ssa Sandra Babcock, autrice di diversi saggi sulla pena di morte, ha dichiarato: “Sono convinta che la maggior parte degli americani interromperebbe l’esecuzione se conoscesse la storia e tutto quello che ha subito Lisa Montgomery. La maggior parte degli americani non conosce tutti i fatti”.

     

    Leggi anche: 1. Lisa Montgomery è stata giustiziata: uccisa con l’iniezione letale. È la prima donna in 70 anni

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