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    Israele ha annunciato la costruzione di 400 nuovi insediamenti: “Miglior risposta al terrorismo”

    Credit: Afp

    A dare la notizia su Twitter il ministro della difesa israeliano, Avigdor Lieberman, come risposta all'uccisione da parte di un palestinese di un cittadino ebraico in una colonia vicino a Gerusalemme

    Di Futura D'Aprile
    Pubblicato il 27 Lug. 2018 alle 09:58 Aggiornato il 10 Set. 2019 alle 21:09

    Il ministro della Difesa israeliano, Avigdor Lieberman, ha annunciato la costruzione di 400 nuovi insediamenti per coloni nei territori della Cisgiordania.

    Secondo quanto riportato dal ministro sul suo account Twitter, “la miglior risposta al terrorismo è il rafforzamento degli insediamenti”.

    La misura è stata presa in risposta all’uccisione da parte di un palestinese armato di coltello di un cittadino ebraico e al ferimento di altri due in seguito ad un attacco avvenuto nella notte nell’insediamento di Adam, vicino Ramallah.

    L’assalitore, un uomo di 31 anni, è stato poi ucciso dalle forze dell’ordine israeliane.

    “Il terrorista si è infiltrato nella comunità di Adam, a nord di Gerusalemme, e ha pugnalato tre civili. Le truppe sono arrivate sulla scena e stanno pattugliano la zona “, avevano inizialmente dichiarato le forze dell’ordine in un comunicato.

    In seguito Hamas, il movimento che controlla Gaza, ha dichiarato che l’uomo ucciso nell’insediamento è in realtà un martire che ha vendicato la morte di 3 palestinesi uccisi nell’ultimo attacco condotto da Israele nella Striscia.

    Nella notte tra il 14 e il 15 luglio 2018, infatti, Israele ha bombardato la Striscia di Gaza in risposta al lancio di razzi in territorio israeliano da parte del gruppo radicale palestinese.

    Si è trattato del più grande attacco sferrato da Israele contro gli obiettivi militanti di Hamas a Gaza dalla guerra del 2014, secondo quanto affermato dal primo ministro Benjamin Netanyahu.

    La creazione di nuovi insediamenti è da sempre al centro della disputa tra Israele e Palestina ed è stato spesso criticato dalle Organizzazioni internazionali, che hanno spesso definito come comportamento controproducente per il raggiungimento della pace.

    Di recente, il governo di Netanyahu ha anche approvato una controversa legge che stabilisce che Israele è uno Stato esclusivamente ebraico.

    La nuova legislazione prevede anche un maggior impegno da parte dello Stato nella costruzione di nuovi insediamenti, considerati un “interesse nazionale“.

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