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    L’infermiera in intimo e tuta anti Covid trasparente è diventata una modella

    Di Clarissa Valia
    Pubblicato il 21 Giu. 2020 alle 12:42 Aggiornato il 21 Giu. 2020 alle 12:45

    Coronavirus, l’infermiera russa in reparto con il bikini sotto la tuta protettiva diventa modella

    Ve la ricordate l’infermiera che si è presentata in ospedale in intimo e tuta protettiva anti Covid trasparente? Bene, ora fa la modella. Il mese scorso, l’infermiera dell’ospedale russo di Tula, a circa 100 chilometri da Mosca, ha suscitato scalpore in tutto il mondo quando si è presentata in reparto indossando biancheria intima sotto il dispositivo di protezione trasparente. La foto scattatale da un paziente diventò subito virale sui social. La ragazza si giustificò dicendo che aveva caldo, ma il nosocomio decise di multarla per “non conformità ai requisiti per l’abbigliamento medico”.

    Ora conosciamo l’identità dell’infermiera “quasi nuda”, si chiama Nadezhda Zhukova. La giovane, dopo quel gesto di ribellione, è diventata una sorta di icona per le infermiere di tutto il mondo. Ecco perché Zasport, un marchio di abbigliamento sportivo russo indossato dagli atleti olimpici del paese, ha scelto l’infermiera per una campagna pubblicitaria dedicata alla giornata degli operatori sanitari russi, che si celebra ogni anno il 21 giugno.

    In un’intervista la giovane infermiera ha dichiarato che nonostante il suo nuovo lavoro di modella ha sempre sognato di lavorare nel campo medico. “Sin da quando ero piccola sognavo di diventare medico. Curavo le mie bambole e giocavo sempre a ‘dottori e infermiere'”, racconta la modella di 23 anni diventata infermiera nel 2018 dopo essersi laureata in medicina infermieristica. La ragazza ha comunque intenzione di tornare a studiare per conseguire il dottorato, anche se ora si gode la professione da modella.

    Leggi anche: Coronavirus, infermiera russa va in reparto con il bikini sotto la tuta protettiva: multata dall’ospedale 2. Un negozio di tatuaggi in America nasconde gratuitamente i simboli d’odio

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