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    India, piccione scagionato e liberato dopo 3 anni di detenzione: era accusato di essere una spia del Pakistan

    Credits: Pixabay
    Di Carmelo Leo
    Pubblicato il 5 Giu. 2020 alle 12:00 Aggiornato il 5 Giu. 2020 alle 13:14

    India, “è una spia del Pakistan”: piccione liberato dopo 3 anni di detenzione

    Ha i contorni dell’incredibile la vicenda avvenuta in India con protagonista un piccione, finito addirittura a processo con l’accusa di essere una spia del Pakistan: dopo tre anni di detenzione, l’animale è stato scagionato e liberato e ha potuto ricongiungersi con il suo padrone, un pescatore pakistano. Tutto era partito nell’ottobre 2016 quando il piccione, che stava volando sul territorio conteso tra Pakistan e India (il Kashmir, la cui sovranità è contesa da decenni dai due Paesi), è stato catturato da alcuni cittadini indiani. Nonostante le richieste del proprietario di restituirgli l’animale, gli abitanti si sono insospettiti per una serie di numeri scritti sulle zampe del piccione e allora hanno denunciato il fatto alla polizia.

    Il piccione, incredibile ma vero, è finito dunque a processo: quei numeri sulle zampe sono stati infatti considerati un messaggio in codice destinato ai combattenti islamisti filo-pakistani che operano nel territorio conteso. In questi tre anni, però, il pescatore non si è mai arreso e ha continuato a sostenere l’innocenza del suo amico pennuto, spiegando che quelle cifre sulle zampe non erano altro che il suo numero di cellulare, da chiamare in caso di smarrimento dell’uccello. Solo adesso, dopo tutto questo tempo, il volatile è stato prosciolto dall’accusa di spionaggio perché “il fatto non sussiste”. Si conclude così quello che passerà alla storia come un vero e proprio caso di malagiustizia in India.

    Non è neanche la prima volta che un piccione viene “arrestato” dopo aver volato al confine tra India e Pakistan: sempre nel 2016 un altro volatile era stato catturato dopo che, alla sua zampa, era stato trovato un biglietto minatorio diretto al primo ministro Narendra Modi. Anche nel 2015 un piccione, sospettato di spionaggio, era stato passato ai raggi infrarossi dalle milizie indiane in cerca di telecamere nascoste, trasmettitori o microchip. Stessa cosa accaduta nel 2013 con un falco, che però effettivamente aveva una piccola telecamera addosso.

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