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    Guerra in Ucraina, ultime notizie. Mosca: Italia “indecente” su sanzioni. Draghi: “Russia cessi ostilità e sieda al tavolo dei negoziati”. Lavrov accusa Kiev: “Marcia indietro su proposte di Istanbul”. L’Onu sospende la Russia dal Consiglio dei diritti umani

    Di Marta Vigneri
    Pubblicato il 7 Apr. 2022 alle 07:00 Aggiornato il 7 Apr. 2022 alle 21:18

    GUERRA UCRAINA-RUSSIA: LE ULTIME NOTIZIE DI OGGI, 7 APRILE 2022

    GUERRA UCRAINA-RUSSIA ULTIME NEWS – Dopo oltre un mese, la guerra tra Russia e Ucraina sembra ben lontana dal suo epilogo: ieri il sindaco di Gostomel, cittadina alle porte di Kiev, ha denunciato la scomparsa di 400 persone, tra cui 15 bambini, mentre il Cremlino ha continuato a definire quella di Bucha – dove le autorità ucraine hanno denunciato un massacro di civili da parte delle forze di Mosca – una “messinscena” su cui chiederà una “indagine indipendente”. Parlando al Parlamento irlandese, il presidente ucraino Volodimir Zelensky ha chiesto al Paese di avere una ”maggiore leadership nella coalizione contro la guerra” per poter ”convincere i partner europei a mettere in atto sanzioni più rigide contro la Russia”, che va “tagliata fuori dal sistema finanziario globale”. Dopo l’espulsione di 30 diplomatici russi dall’Italia, anche Grecia e Norvegia hanno annunciato una misura analoga con l’espulsione di rispettivamente 12 e 3 diplomatici. Commentando l’approvazione del nuovo documento di Economia e Finanza, il premier Mario Draghi ha affermato che l’embargo sul gas dalla Russia non è sul tavolo ma che l’Italia sarebbe pronta a vararlo se l’Unione Europea lo decidesse. Oggi l’Unione europea vara l’ennesima stretta per colpire Mosca nell’economia, mentre gli Usa bloccano ogni nuovo investimento verso la Russia. La giornata di ieri si è chiusa con le parole del Papa: “Nell’attuale guerra in Ucraina assistiamo all’impotenza dell’Onu.

    GUERRA IN UCRAINA, LE ULTIME NOTIZIE IN DIRETTA

    Ore 20,30 – Il premio Nobel Dmitry Muratov aggredito su un treno – Il giornalista russo Dmitry Muratov, premio Nobel per la pace e caporedattore di “Novaya Gazeta”, storico quotidiano indipendente russo costretto a sospendere le pubblicazioni dopo l’inizio della guerra in Ucraina e l’avvertimento del Roskomnadzor, l’ente statale russo di supervisione delle telecomunicazioni, è stato aggredito da uno sconosciuto nel vagone del treno che da Mosca era diretto a Samara. Muratov, che è stato cosparso di vernice rossa ed acetone, nei giorni scorsi aveva annunciato la sua intenzione di donare la medaglia simbolo del Nobel per la Pace, ricevuta nel 2021, ai rifugiati ucraini.

    Ore 19,45 – Russia ammette perdite “significative” tra i militari – La Russia ha ammesso di aver subito perdite “significative” tra i militari impegnati nella guerra in Ucraina. “Abbiamo perdite significative tra le truppe ed è una grande tragedia per noi” ha dichiarato Dmitri Peskov, portavoce di Vladimir Putin, in un’intervista a Sky News Uk.

    Ore 19,00 – Russia a Onu: ““Ci difenderemo con ogni mezzo legale” – Il Cremlino si è detto “dispiaciuto” per la decisione dell’Onu di sospendere la Russia dal Consiglio dei diritti umani, ma ribadisce che Mosca continuerà a “difendersi” sulla scena internazionale. Lo ha dichiarato il portavoce del presidente Putin, Dmitri Peskov, in un’intervista a Sky News Uk sottolineando che “La Russia continuerà a difendersi con tutti i mezzi legali”.

    Ore 18,00 – L’Onu sospende la Russia dal Consiglio dei diritti umani – L’Assemblea Generale dell’Onu ha approvato con 93 voti a favore la richiesta degli Usa di sospendere la Russia dal Consiglio dei diritti umani di Ginevra. Nella bozza di risoluzione, appoggiata anche dall’Italia, si chiede di “sospendere il diritto della Russia di far parte” del Consiglio e si esprime preoccupazione “per la crisi umanitaria in Ucraina, in particolare per le notizie di violazioni e abusi del diritto internazionale umanitario da parte di Mosca”.

    Ore 16,30 – L’Oms prepara piani di emergenza in caso di attacchi chimici – L’Organizzazione Mondiale della Sanità sta valutando “tutti gli scenari e sta mettendo a punto eventuali piani di emergenza per diverse situazioni che potrebbero colpire il popolo ucraino, dal trattamento continuo delle vittime di massa agli attacchi chimici”. Lo ha dichiarato Hans Kluge, direttore dell’Oms Europa, in una conferenza stampa a Leopoli durante la quale ha sottolineato che l’Organizzazione sta lavorando anche all’eventualità di un attacco nucleare. “Dobbiamo essere pronti per ogni eventualità” ha aggiunto.

    Ore 15.50 – Kuleba: cauto ottimismo su aiuti da alleati – “Ho piacevolmente riscontrato una comprensione in aumento da parte degli alleati sul fatto che la lotta degli ucraini non è solo per se stessi ma anche per loro e dei paesi dell’est della Nato che il sostegno all’Ucraina dovrebbe essere rafforzata. Ed è naturale perché siamo vicini diretti”, ha dichiarato il ministro degli Esteri ucraino, Dmytro Kuleba, al termine della sua partecipazione alla riunione dei ministri degli Esteri della Nato. “Sono cautamente ottimista sul risultato delle nostre discussioni e per il fatto che gli alleati ci hanno ascoltato. Sono stato molto specifico nella richiesta e nei tempi in cui questa richiesta dovrebbe essere soddisfatta. Sono desideroso di avere il seguito dagli alleati su tutto quanto è stato detto e discusso oggi”, ha aggiunto. “Agli alleati ho detto aiutateci ora, e intendo a giorni, o sarà troppo tardi. E dei civili moriranno, perderanno case, perché questo aiuto arriverà tardi”, ha affermato. “Due settimane fa era importante sapere che armi ci avrebbero dato, oggi e’ piu’ importante sapere il quando”.

    Ore 15.45 – Kuleba: russi ritirati dal Nord perché respinti – “I russi si sono ritirati dal Nord perché respinti e perché hanno bisogno di forze nel Donbass. C’e’ un riposizionamento dal Nord all’Est”. Lo ha dichiarato il ministro degli Esteri ucraino, Dmitro Kuleba, al termine della sua partecipazione alla riunione dei ministri degli Esteri della Nato. “In Donbass già si combatte ma la battaglia sarà più dura ancora”, ha aggiunto.

    Ore 15.40 – Kuleba: in Donbass rivedrete la Seconda Guerra mondiale – “La guerra per il Donbass vi ricorderà purtroppo la seconda guerra mondiale: migliaia di tank, aerei, artiglieria. La Russia ha i suoi piani e noi abbiamo i nostri”, ha detto il ministro degli Esteri ucraino Dmitro Kuleba in conferenza stampa alla Nato. “Ecco perché gli alleati non ci devono dire che ci sono procedure da seguire: o ci aiutate ora, in giorni, o l’aiuto arriverà tardi. Molti civili moriranno, perché l’aiuto è arrivato tardi. Sono moderatamente ottimista sul risultato delle negoziazioni qui al quartier generale della Nato. Sono stato molto chiaro: per vincere una guerra ci vogliono armi”. “Gli alleati stanno capendo sempre di più che l’Ucraina non combatte solo per se stessa ma combatte anche per loro”, ha aggiunto.

    Ore 15.35 – Kiev risponde a Lavrov: “Mosca vuole distogliere l’attenzione da Bucha” – Il consigliere della presidenza ucraina Mikhailo Podolyak ha respinto le dichiarazione del ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov, che ha accusato Kiev di aver presentato un accordo diverso da quanto concordato la settimana scorsa nei negoziati a Istanbul. Podolyak, membro della delegazione che sta prendendo parte ai colloqui di pace, ha dichiarato a Reuters che Lavrov non era direttamente coinvolto nei negoziati e che le sue dichiarazioni sono “di significato puramente propagandistico”. Podolyak ha sostenuto che Mosca vuole distogliere l’attenzione da quanto accaduto nella città di Bucha, dove sono stati rinvenuti numerosi corpi di civili dopo il ritiro delle forze russe. “È così che dovrebbero essere considerate tali affermazioni”, ha detto.

    Ore 15.30 – Amb. cinese a Roma: “Considerare ragionevoli preoccupazioni di tutte le parti” – “Le origini della crisi ucraina sono radicate nelle contraddizioni in merito alla sicurezza regionale europea che si sono accumulate nel corso del tempo. Comprendiamo pienamente le preoccupazioni sulla sicurezza di tutte le parti e sosteniamo un ruolo guida dell’Ue basato sul principio dell’autonomia strategica. Sosteniamo la creazione di una struttura per la sicurezza europea che sia sostenibile, efficace ed equilibrata da realizzare attraverso il dialogo e il negoziato tra Europa, Russia e Nato sulla base del principio di indivisibilità della sicurezza”. Lo ha detto l’ambasciatore cinese in Italia, Li Junhua all’Adnkronos. “L’unico modo, se si vogliono ottenere pace e governabilità durature, è quello di considerare le ragionevoli preoccupazioni in materia di sicurezza di tutte le parti, mantenere calma e razionalità, promuovere dialogo negoziale e raggiungere, il prima possibile, una soluzione diplomatica”, ha sottolineato l’ambasciatore cinese a Roma.

    Ore 15.25 – G7: gravi conseguenze se Mosca userà le armi nucleari – “Qualsiasi uso da parte della Russia di un’arma nucleare o chimiche sarebbe inaccettabile e comporterebbe gravi conseguenze”. Lo afferma il comunicato dei ministri degli Esteri del G7.

    Ore 15.20 – Kuleba: “Da alcuni alleati Nato in arrivo aiuti concreti” – “Ho partecipato alla riunione dei ministri degli Esteri della Nato. Forte senso di unità verso l’Ucraina tra gli alleati e i partner. Ancora più importante, una forte determinazione a fare passi molto concreti per sostenerci. Ho esposto le priorità e sottolineato l’urgenza. Una risposta da parte di alcuni alleati sta arrivando”. Lo ha scritto su Twitter il ministro degli Esteri ucraino Dmitro Kuleba, oggi a Bruxelles.

    Ore 14.10 – Draghi: “Con gas russo si finanzia indirettamente guerra, stop o tetto” – “Pagare questi prezzi completamente diversi dai prezzi del gas mondiale significa finanziare in un certo senso, in modo inconsapevole e indiretto, la guerra”, ha detto oggi il presidente del Consiglio Mario Draghi. “Se non si riesce a fare un blocco, l’alternativa potrebbe essere imporre un tetto al prezzo del gas. Questa è una alternativa di cui abbiamo brevemente discusso con Mark” Rutte, il primo ministro olandese, “che continueremo a esaminare”. Draghi ha poi detto di non essere riuscito a convincere Rutte sul tetto del gas, che gli avrebbe però assicurato “che non c’è nessuna questione di principio e si è detto disponibile ad esaminare tutte le ragioni e avere una discussione aperta”. Un passo definito “fondamentale” dal capo del governo italiano.

    Ore 14.05 – Rutte: “Su cessate fuoco e aiuti al 100% con Draghi” – “Il terrore della guerra è tornato nel nostro continente. Sono d’accordo al 100% con l’appello di Draghi per far cessare le violenze in Ucraina. Siamo inoltre convinti a continuare a sostenere e aiutare l’Ucraina. In questo senso le sanzioni sono molto importanti”. Lo ha detto il primo ministro olandese Mark Rutte al termine dell’incontro con il premier Mario Draghi. “La commissione europea continuerà a formare pacchetti di sanzioni. Speriamo non sia necessario, ma il momento è cruciale. Cerchiamo di raggiungere accordi rapidamente”, ha proseguito, chiedendo di fare in modo che “la dipendenza da gas e energia russa diminuisca”.

    Ore 14.00 – Draghi: “Sanzioni indecenti? Indecenti sono i massacri” – “Sanzioni indecenti? Di indecenti ci sono solo i massacri che vediamo tutti i giorni”.Così il premier Mario Draghi, dopo l’incontro con il primo ministro olandese Mark Rutte, risponde a Mosca.

    Ore 13.55 – Draghi: “Non ho convinto Rutte su tetto gas ma disposto a valutare” – “Non sono riuscito a convincerlo ma ha fatto un passo fondamentale: mi ha assicurato che non c’è nessuna questione di principio e si è detto disponibile ad esaminare tutte le ragioni e avere una discussione aperta”. Lo ha detto Mario Draghi dopo l’incontro con il primo ministro olandese Mark Rutte. Secondo il capo del governo olandese, la proposta di un tetto ai prezzi del gas potrà essere condivisa “se i vantaggi sono superiori ai problemi”. “È così che deve essere sennò diventa un’ideologia e non possiamo permettercelo. Dobbiamo capire quali sono i rischi e trovare una soluzione”, ha detto.

    Ore 13.50 – Draghi, servono soluzioni strutturali, Ue agisca – L’Europa ritrovi lo stesso spirito dell’inizio della pandemia. “Dobbiamo ritrovare lo stesso spirito sul fronte della politica energetica e del politica economica”. Lo ha detto il presidente del consiglio, Mario Draghi al termine dell’incontro con il primo ministro dei Paesi Bassi, Mark Rutte. “Servono soluzioni strutturali che limitino il prezzo dell’energia per difendere il potere d’acquisto delle famiglie e la capacità produttiva delle imprese. I nostri governi hanno fatto la loro parte e continueranno a farla, ma gli interventi di politica energetica non possono gravare solo sul bilancio pubblico nazionale, devono essere strutturali. Ora è il momento di agire”, ha ribadito.

    Ore 13.46 – Lavrov accusa, nuova bozza Kiev tradisce accordo – La nuova bozza presentata dall’Ucraina per un accordo con la Russia non rispetta quanto concordato in occasione degli ultimi colloqui a Istanbul. È l’accusa del ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov, secondo cui Kiev ieri avrebbe presentato una nuova nuova proposta di accordo.

    Ore 13.44 – Draghi, Italia e Olanda vicine a Kiev – Italia e Paesi Bassi “sono unite nella vicinanza all’Ucraina, ai suoi cittadini e alle sue istituzioni”. Lo ha detto il presidente del consiglio, Mario Draghi, al termine dell’incontro con il primo ministro dei Paesi Bassi, Mark Rutte. “L’Italia appoggia con convinzione” il nuovo pacchetto di sanzioni alla Russia annunciato dalla commissione europea, ha aggiunto.

    Ore 13.42 – Draghi, Mosca cessi le ostilità – “Chiediamo alla Russia di cessare immediatamente le ostilità” in Ucraina “e di sedersi al tavolo dei negoziati”. Lo ha detto il presidente del consiglio, Mario Draghi, al termine dell’incontro con il primo ministro dei Paesi Bassi, Mark Rutte.

    Ore 13.40 – “Kiev mina dialogo, ma Russia prosegue colloqui” – Il ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov ha accusato Kiev di tirare per le lunghe i colloqui e mettere a repentaglio il dialogo con la Russia. Lo ha dichiarato il ministro degli esteri Sergei Lavrov, aggiungendo però che Mosca continuerà a tenere colloqui con l’Ucraina nonostante le provocazioni. Lo riporta la Tass.

    Ore 13.35 – Di Maio vede Borrell: “L’Ue sia compatta e agisca per pace” – “Confronto costruttivo con Josep Borrell. L’Unione europea deve continuare a mostrarsi compatta contro l’aggressione russa dell’Ucraina e agire per raggiungere al più presto una tregua, ristabilendo la pace”. Lo ha scritto su Twitter il ministro degli Esteri Luigi Di Maio.

    Ore 13.30 – Draghi: “Mosca dovrà rendere conto di quanto accaduto” – “Ribadiamo la nostra più ferma condanna per la strage di civili documentate in questi giorni”, ha detto oggi Mario Draghi, affermando che la Russia dovrà rendere conto di quanto accaduto. “Chiediamo che si faccia piena luce sui crimini di guerra”, ha detto Draghi parlando dopo un incontro con il suo omologo olandese Mark Rutte. Il presidente del consiglio ha anche chiesto che la Russia cessi le ostilità.

    Ore 13.25 – Meloni, condizionatori? Draghi accenda autorevolezza – “Dal Presidente del Consiglio del ‘governo dei migliori’ non ci aspetteremmo queste semplificazioni. La questione in gioco, qui, non è chiedere agli italiani di spegnere per qualche ora il condizionatore, ma quali siano i provvedimenti che il governo e l’Ue intendano mettere in campo per impedire che un eventuale embargo del gas possa portare a un lockdown energetico”. Lo ha scritto su Facebook la presidente di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni. “Nella risoluzione europea sulle sanzioni votata oggi a Strasburgo, Fratelli d’Italia ha lavorato per inserire le questioni fondamentali che poniamo dall’inizio della crisi: un piano immediato di approvvigionamento energetico alternativo e misure di compensazione per garantire la tenuta del nostro sistema”, ha continuato. “Ci aspettiamo che il premier sia in prima fila in questa battaglia in Europa. La lealtà italiana alla comunità internazionale deve essere ripagata con una solidarietà concreta per l’Italia, che è tra le Nazioni più a rischio. Più che spegnere i condizionatori, Draghi dovrebbe accendere la sua autorevolezza internazionale, che forse è stata un po’ sopravvalutata”.

    Ore 13.20 – Ue, slitta approvazione sanzioni: attriti su carbone – Slitta ancora l’approvazione del quinto di pacchetto di sanzioni contro la Russia proposto dalla Commissione europea. Gli ambasciatori torneranno a riunirsi alle 18 dopo le riunioni di ieri e di questa mattina. “C’è consenso generale ma mancano dettagli tecnici da definire”, spiega una fonte europea. Ci sono tuttavia alcuni attriti per quanto riguarda l’embargo al carbone e ai contratti già in essere. Alcuni stati chiedono che venga posticipato all’estate il termine per l’embargo totale.

    Ore 13.15 – Zelensky a Grecia: Ue aiuti Mariupol, quasi distrutta – Il presidente ucraino Volodimir Zelensky ha invitato la Grecia a “usare la sua influenza” di membro dell’Ue per aiutare Mariupol, città “quasi distrutta” dalle forze armate russe. Lo ha detto durante un intervento in videocollegamento di fronte al parlamento greco. “Mariupol ha bisogno di un aiuto umanitario urgente”, ha detto ricordando che l’attacco russo è “terrestre, aereo e marittimo”. A Mariupol esiste una comunità greca con la quale, ha ricordato Zelensky, “la coesistenza era pacifica prima della guerra”. La maggior parte degli edifici, ha aggiunto “è stata distrutta. I russi hanno attaccato i civili, bisogna fermarli”.

    Ore 13.05 – G7, sospendere Russia da Consiglio diritti umani Onu – Il G7 ha chiesto la sospensione della Russia dal Consiglio dei diritti umani dell’Onu. In una dichiarazione, Canada, Germania, Usa, Giappone, Italia, Germania e Francia condannano le “atrocità” commesse a Bucha e sottolineano che i responsabili di questi atti, compresi gli attacchi contro i civili e la distruzione delle infrastrutture civili, saranno ritenuti responsabili e perseguiti. Il G7 inoltre accoglie “con favore e sostene il lavoro in corso per indagare e raccogliere le prove di questi e altri potenziali crimini di guerra e crimini contro l’umanità, anche da parte dell’Ufficio del procuratore della Corte penale internazionale (Cpi)”.

    Ore 13.00 – Ministri Esteri G7: “condanniamo atrocità commesse a Bucha” – “Noi, i ministri degli Esteri del G7 e l’Alto Rappresentante dell’Unione Europea, condanniamo con la massima fermezza le atrocità commesse dalle forze armate russe a Bucha e in un altre città ucraine”. Lo afferma una nota sulla “guerra di aggressione russa contro l’Ucraina”. “Immagini inquietanti di civili uccisi, vittime di torture e apparenti esecuzioni, così come notizie di violenze sessuali e distruzione di infrastrutture civili, mostrano il vero volto della brutale guerra di aggressione della Russia contro l’Ucraina e il suo popolo”, proseguono i ministri del G7.

    Ore 12.55 – Letta, bene parlamento Ue su embargo, ora i governi – “Il Parlamento Europeo sta guidando l’Unione Europea nella giusta direzione votando proprio ora per un completo embargo all’energia russa. Ora tocca ai Governi”. Lo scrive su Twitter il segretario del Pd, Enrico Letta.

    Ore 12.50 – Ucraina: parlamento Ue chiede embargo immediato gas russo – Il parlamento europeo ha approvato la risoluzione sulla reazione Ue alla guerra in Ucraina nella quale si chiede un embargo immediato per le importazioni di gas dalla Russia, oltre che per quelle di petrolio, carbone e combustibile nucleare. La richiesta di embargo immediato sul gas era oggetto di un emendamento approvato con 413 voti a favore, 93 contrari e 46 astensioni. L’intero testo è passato con 513 voti a favore, 22 contrati e 19 astensioni.

    Ore 12.45 – Def: sindacati, più tasse extraprofitti, Draghi annuisce – Cgil, Cisl e Uil hanno chiesto al Governo di aumentare la tassazione sugli extraprofitti per aiutare imprese e famiglie. Di fronte a questa richiesta sindacale, il premier Mario Draghi ha annuito. Lo si apprende dai leader sindacali, al termine della riunione a palazzo Chigi con Draghi e Orlando. Cgil, Cisl e Uil ritengono “insufficienti” i 5 miliardi di euro previsti dal Def per aiutare famiglie e imprese.

    Ore 12.40 – Def: Landini, no aumento spese per armi ma per tutela sociale – “Oggi non è il momento di aumentare le spese per armi ma per la tutela sociale e il rilancio di investimenti del nostro Paese”. Lo ha detto il leader della Cgil, Maurizio Landini, al termine del confronto con il governo a Palazzo Chigi.

    Ore 12.30 – Filorussi rivendicano controllo del centro di Mariupol – I separatisti filorussi dell’Ucraina orientale sostengono di avere preso il controllo del centro di Mariupol, grazie al sostegno delle truppe russe. “Possiamo dire che la battaglia principale nella parte centrale della città è terminata”, ha sostenuto Eduard Basurin, portavoce delle forze filo russe di Dontetsk, parlando alla tv russa. Le forze ucraine non hanno confermato la versione di Basurin. “Mariupol sta resistendo”, ha detto in precedenza Oleksiy Arestovych, consigliere della presidenza ucraina.

    Ore 12.20 – Zelensky al parlamento greco: “Chi ricatta l’Europa perde sempre” – “Una volta per tutte, possiamo insegnare alla Russia e a qualsiasi altro potenziale aggressore che chi sceglie la guerra perde sempre… chi ricatta l’Europa con la crisi economica ed energetica perde sempre”, ha detto il presidente ucraino Volodimir Zelensky in un discorso al parlamento greco, in cui ha invitato l’Occidente a “assicurare la Russia alla giustizia”. “Siamo onesti, sin dall’inizio le azioni della Russia sono state dirette non solo contro l’Ucraina ma anche contro l’Europa”, ha detto Zelensky, che ha accusato la Russia di aver fatto tutto il possibile per provocare l’inflazione in tutto il continente.

    Ore 12.10 – Viminale: 86.066 le persone arrivate finora in Italia – Sono 86.066 le persone arrivate finora in Italia dall’Ucraina: 44.422 donne, 9.173 uomini e 32.471 minori. Lo ha dichiarato il ministero dell’Interno. Rispetto a ieri l’incremento è di 1.009 ingressi nel territorio nazionale, mentre le destinazioni principali sono Milano, Roma, Napoli e Bologna.

    Ore 12.00 – Conte: pace o condizionatori opzione manichea – “Pace o condizionatori? Non porrei questo interrogativo in modo così manicheo perché poi il rischio è che la popolazione creda che se rinuncia ai condizionatori poi ottiene sul piatto la pace. Non credo che sia proprio così”. Così il presidente del Movimento 5 Stelle Giuseppe Conte, lasciando Montecitorio dopo un incontro al gruppo M5s facendo riferimento alle parole di Mario Draghi di ieri.

    Ore 11.50 – Mariupol: “Ancora 100.000 persone devono essere evacuate” – Il sindaco di Mariupol ha dichiarato che oltre 100.000 persone devono ancora essere evacuate dalla città. Le autorità ucraine hanno dichiarato oggi che chi vuole lasciare la città sudorientale, da settimane sotto l’assedio delle forze russe, dovrà usare ancora i propri veicoli.

    Ore 11.40 – Mosca: “Rifornire Kiev di armi non contribuirà ai colloqui” – Rifornire l’Ucraina di armi non contribuirà al successo dei colloqui tra Mosca e Kiev. Lo ha detto il Cremlino, secondo quanto riportato dalla Tass. “Ovviamente questo avrà probabilmente un effetto negativo”, ha detto il portavoce Dmitri Peskov.

    Ore 11.30 – Ue conferma, domani von der Leyen a Kiev da Zelensky – La presidente della commissione europea, Ursula von der Leyen, sarà domani a Kiev, con l’alto rappresentante dell’Ue per la politica estera, Josep Borrell, per incontrare il presidente ucraino Volodimir Zelensky. Lo conferma la sua portavoce, Dana Spinant.

    Ore 11.25 – Shell: fino a 5 mld dollari svalutazioni da ritiro in Russia – Il gigante petrolifero britannico Shell ha avvertito che il suo ritiro dalla Russia sulla scia dell’invasione dell’Ucraina porterà da 4 a 5 miliardi di dollari di svalutazioni e oneri nei suoi risultati del primo trimestre, che saranno pubblicati il 5 maggio. Il gruppo aveva annunciato a fine febbraio che avrebbe ceduto le sue quote in diversi progetti con il gigante russo del gas Gazprom, beni valutati a 3 miliardi di dollari entro la fine del 2021, e ha detto all’inizio di marzo che si sarebbe ritirato “gradualmente” dal petrolio e dal gas russo.

    Ore 11.20 – Kiev, domani incontro Zelensky-Von der Leyen – Il presidente dell’Ucraina Volodimir Zelensky incontrerà la presidente della commissione europea Ursula Von der Leyen il prossimo 8 aprile. Lo ha annunciato il segretario per la stampa della presidenza, Serhiy Nikiforov. “Ci sarà un incontro con il presidente della commissione europea Ursula von der Leyen domani. Non posso dire a che ora per motivi di sicurezza, ma in qualche momento della giornata”, ha detto Nikiforov alla televisione ucraina. Lo scopo della visita, secondo le fonti ucraine, è di discutere il quinto pacchetto di sanzioni contro la Russia in preparazione a livello europeo, che, secondo la proposta della commissione, includerà un embargo sulle importazioni di carbone russo. “Non sarà l’ultimo pacchetto di sanzioni”, ha detto il portavoce del presidente ucraino.

    Ore 11.15 – Della Vedova: “Mosca ha perso ogni senso della misura” – A Mosca prevale il nervosismo e si è perso ogni senso della misura, come dimostrano le parole della portavoce Zakarova”. Lo dice all’Agi il sottosegretario agli Esteri, Benedetto Della Vedova, commentando le parole della portavoce del ministero degli Esteri di Mosca, Maria Zakharova, che ha definito “indecente” la posizione del governo italiano sulle sanzioni contro la Russia.

    Ore 11.10 – Della Vedova: “Indecenti sono le violenze della Russia” – “Di indecente oggi in Europa, non sono le sanzioni alla Russia, ma le indicibili violenze sui civili dell’aggressione voluta da Putin contro l’Ucraina che ha portato ad una guerra non provocata, non giustificata e non giustificabile”. Lo ha detto all’Agi il sottosegretario agli Esteri, Benedetto Della Vedova, commentando le parole della portavoce del ministero degli Esteri di Mosca, Maria Zakharova, che ha definito “indecente” la posizione del governo italiano sulle sanzioni contro la Russia.

    Ore 11.05 – Sindaco Irpin, russi con carri armati su cadaveri – Il sindaco di Irpin Alexander Markushin ha accusato le forze russe  di aver sparato ai civili e di essere passati sui corpi con i carri armati. “Dopo la liberazione di Irpin abbiamo dovuto raccogliere i resti con le pale”, ha denunciato il sindaco in una conferenza online organizzata dalla commissione d’inchiesta ucraina, secondo quanto riportato da Pravda Ucraina.

    Ore 11.00 – Russia, ritorsioni contro Google – L’organismo di controllo delle comunicazioni russo ha affermato che sta adottando misure contro Google, dopo l’esclusione da YouTube dei media finanziati dallo stato russo, come Russia Today o Sputnik. Tra le misure che il Roskomnadzor sta per imporre, figura anche il divieto alle pubblicità sulla piattaforma, per presunta violazione della legge russa. L’organismo ha accusato YouTube di essere diventata “una delle piattaforme chiave che diffonde falsi sul corso dell’operazione militare speciale sul territorio dell’Ucraina, screditando le forze armate della Federazione Russa”.

    Ore 10.55 – Kiev: attacchi russi concentrati nell’est – Gli attacchi aerei russi sono ora concentrati principalmente nelle aree dell’Ucraina orientale, dove le forze russe stanno cercando di accerchiare le truppe ucraine. Lo ha affermato il consigliere presidenziale ucraino Oleksiy Arestovych, il quale ha dichiarato alla televisione ucraina che gli sforzi per circondare le forze  ucraine saranno vani. “La situazione è sotto controllo”, ha detto Arestovych, affermando che la città sudorientale di Mariupol sta resistendo.

    Ore 10.50 – Parigi convoca ambasciatore russo dopo tweet su Bucha – Il ministro degli Esteri francese, Jean-Yves Le Drian, ha dichiarato che questa mattina l’ambasciatore russo a Parigi, Aleksei Meshkov, è stato convocato al Quai d’Orsay. La decisione, ha spiegato Le Drian su Twitter, è stata presa a seguito del tweet dell’ambasciata russa in cui si parlava di un “set cinematografico” a Bucha. Il governo ha risposto subito con un tweet del ministro per gli Affari europei, Clement Beaune. “Oltre la vergogna. Stop”, il messaggio di Beaune, ritwittato dalla ministra del Lavoro, Elisabeth Borne, e dalla vicecapogruppo di En Marche all’Assemblee Nationale, Aurore Bergé.

    Ore 10.45 – Bonomi, chiedersi se impegni con Ue ancora coerenti – “Dobbiamo anche chiederci se, a queste condizioni, gli impegni presi con l’Europa sono ancora coerenti rispetto alle nuove priorità”. Lo ha detto Carlo Bonomi, presidente di Confindustria, intervenendo al ‘Sustainable Economy Forum’ organizzato da Confindustria e dalla comunità di San Patrignano spiegando che “non possiamo non tenere conto degli effetti del conflitto russo-ucraino”. Bonomi ha fatto riferimento alle “enormi difficoltà dell’approvvigionamento di materie prime e l’esplosione dei costi dell’energia, che ci hanno già indotto a un taglio drastico delle previsioni sul Pil di quest’anno. Questo pone un tema di fattibilità del Pnrr, legato ai prezzi alla scarsità dei materiali che potrebbero rendere difficile realizzare gli investimenti nei tempi previsti”.

    Ore 10.40 – Turchia: stop a processo Khashoggi, fascicolo va in Arabia Saudita – Una corte turca ha decretato il trasferimento del fascicolo relativo 26 imputati accusati di aver brutalmente ucciso e fatto sparire il corpo del giornalista saudita Jamal Khashoggi, visto l’ultima volta varcare la soglia del consolato saudita di Istanbul il 2 ottobre 2018. Ankara aveva più volte chiesto invano l’estradizione dei sospetti killer, i cui nomi furono resi noti dal presidente turco Recep Tayyip Erdogan insieme ai dettagli del terribile omicidio emersi nell’indagine turca. Ora arriva lo stop al processo e il trasferimento del fascicolo, una mossa che va intesa nell’ambito del processo di normalizzazione in corso tra Turchia e Arabia Saudita, dopo che Riad, in risposta alle accuse di Ankara, decise un embargo sui prodotti turchi.

    Ore 10.35 – Mar Nero, incontro ministri Difesa chiede cessate il fuoco – I ministri della Difesa dei paesi che si affacciano sul Mar Nero hanno chiesto un cessate il fuoco immediato in Ucraina. Lo ha dichiarato il ministero della Difesa turco, secondo cui durante la videochiamata, i ministri della Difesa di Bulgaria, Georgia, Polonia, Romania e Ucraina sono stati affrontati anche i temi delle mine che galleggiano nel mare e della sicurezza regionale.

    Ore 10.30 – Londra: continua attacco russo in Donbass – “L’avanzamento delle operazioni offensive in Ucraina orientale è l’obiettivo principale delle forze militari russe”. Lo afferma l’intelligence britannica nel suo ultimo aggiornamento sulla guerra in Ucraina, in cui ha affermato che “gli attacchi dell’artiglieria e dell’aviazione russa continuano lungo la linea di controllo del Donbass”. “Nonostante il riorientamento delle forze e delle capacità logistiche per sostenere le operazioni nel Donbas, è probabile che le forze russe continuino ad affrontare problemi di morale e carenze di forniture e personale”, afferma Londra. “Gli attacchi russi contro obiettivi infrastrutturali in Ucraina sono probabilmente destinati a degradare la capacità dell’esercito ucraino di rifornirsi e aumentare la pressione sul governo di Kiev”, sostengono i servizi britannici.

    Ore 10.25 – Cina a Usa, “misure risolute” se Pelosi visita Taiwan – La Cina si oppone “con forza” a qualsiasi forma di scambio ufficiale tra Stati Uniti e Taiwan. È il commento del portavoce del ministero degli Esteri cinese Zhao Lijian alla missione della delegazione statunitense guidata da Pelosi, attesa a Taiwan il 10 aprile, secondo le anticipazioni dei media nipponici e dell’isola. Secondo il portavoce, se la presidente della Camera dei rappresentanti, Nancy Pelosi, visiterà Taipei, “la Cina adotterà misure risolute e energiche per difendere fermamente la sovranità nazionale e l’integrità territoriale e gli Stati Uniti dovranno essere pienamente responsabili di tutte le conseguenze”.

    Ore 10.20 – Mattarella: “Inaccettabile l’aggressione della Russia all’Ucraina” – Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha espresso “apprezzamento per l’impegno dispiegato in questi anni” dalle fondazioni di origine bancaria “nell’affrontare le numerose criticità che si sono manifestate, a livello territoriale, sociale, generazionale, di crisi internazionale, come nel caso delle migrazioni e ora delle conseguenze dell’inaccettabile aggressione all’Ucraina da parte della Federazione Russa”. Lo si legge in un messaggio inviato dal Capo dello Stato al XXV congresso nazionale dell’Acri iniziato a Cagliari.

    Ore 10.15 – Pagamento gas in rubli, Ucraina: “Da Ungheria atto ostile” – Il ministero degli Esteri ucraino ha detto di considerare la disponibilità dell’Ungheria a pagare il gas russo in rubli un “atto ostile”. L’Ucraina ha anche affermato che la posizione dell’Ungheria sulle accuse di atrocità russe incoraggia la Russia “a commettere nuove atrocità contro gli ucraini”. “Se l’Ungheria vuole davvero aiutare a porre fine alla guerra, ecco come farlo: smettere di distruggere l’unità nell’UE, sostenere nuove sanzioni anti-russe, fornire assistenza militare all’Ucraina e non creare ulteriori fonti di finanziamento per la macchina militare russa. Non è mai troppo tardi per mettersi dalla parte giusta della storia”, ha detto il portavoce del ministero degli Esteri ucraino Oleg Nikolenko, secondo quanto riportato da Reuters.

    Ore 10.10 – Kiev: “La guerra ci costerà oltre 1.000 miliardi di dollari” – “La guerra condotta dalla Federazione Russa contro l’Ucraina costerà’ al nostro paese più di 1.000 miliardi di dollari”. Lo ha detto il primo ministro ucraino Denis Shmygal in un’intervista a Bbc News Ukraine, secondo quanto riporta Ukrinform. “Le perdite dirette alla prima decade di marzo, sia secondo la Kyiv School of Economics che il Ministero dell’Economia, ammontavano a oltre 560 miliardi di dollari. E se calcoliamo le perdite di Pil a lungo termine dal fatto che impianti di produzione distrutti, infrastrutture distrutte, l’ammontare delle perdite è molto più di 1.000 miliardi di dollari. Questo è ciò che il nostro paese perderà a causa della guerra”, ha detto Shmygal.

    Ore 10.05 – Mosca, Italia si è dimenticata degli aiuti di Russia e Cina durante la pandemia – L’Italia “probabilmente ha dimenticato chi le tese una mano in quel momento difficilissimo”. Lo ha detto la portavoce del ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova, che ha definito la posizione della leadership italiana sulle sanzioni anti-russe “indecente”, sostenendo che a Roma “si sono dimenticati” che la Russia e la Cina sono state le prime nazioni a fornire assistenza durante la pandemia. “E ora la sua leadership, è in prima linea in un attacco al nostro paese”, ha detto Zakharova, secondo quanto riportato dall’agenzia di stampa russa Ria Novosti. “Questa non è la posizione dei cittadini italiani che scrivono di vergognarsi del loro governo, che si dissociano da questa posizione”, ha detto la portavoce al programma Solovyov.Live.

    Ore 10.00 – Pd, Italia indecente? Da Mosca aggressione illegale – “Quello che dice il governo di Mosca fa parte di un confronto molto aspro che, però, ha una radice precisa: l’atto illegale della Russia che ha invaso l’Ucraina. Questa cosa non poteva rimanere senza risposta e la risposta dell’Europa è quella di sanzioni economiche via via sempre più alte. Se la guerra va avanti vanno avanti anche le tensioni sui mercati e anche l’inflazione”. Lo ha detto il responsabile economia del Pd, Antonio Misiani, a Rai Isoradio, commentando la frase della portavoce del ministero degli Esteri di Mosca, Maria Zakharova, secondo la quale la posizione del governo italiano sulle sanzioni contro la Russia è stata definita “indecente”. “Da quando è scoppiata la guerra, l’Europa ha dato aiuti all’Ucraina per 1 miliardo di euro. Contemporaneamente il gas comprato dall’Europa ha fatto guadagnare alla Russia 35 miliardi di euro. Una grande contraddizione”, aggiunge Misiani.

    Ore 9.55 – In 24 ore trovati e neutralizzati più di 1000 ordigni esplosivi nella regione di Kiev – Nella regione di Kiev sono stati trovati e neutralizzati 6.883 ordigni esplosivi dopo la ritirata delle truppe russe e nelle ultime 24 ore ne sono stati rilevati 1022. Lo riferiscono i Servizi statali d’emergenza ucraini, precisando che gli ordigni rinvenuti ieri sono stati recuperati in 7 ettari di territorio ispezionato. In totale, dall’inizio della guerra sono stati ispezionati circa 45 ettari di territorio, 250 impianti e 66,8 km di autostrade, dove sono state individuati e neutralizzati 6.883 esplosivi.

    Ore 9.50 – Mosca, distrutti 4 impianti stoccaggio carburante – Il ministero della difesa russo afferma di aver usato missili per distruggere quattro impianti di stoccaggio di carburante nelle città ucraine di Mykolayiv, Kharkiv, Zaporizhzhia e Chuchiv. Lo riporta l’agenzia di stampa russa Tass. “I depositi erano utilizzati per fornire carburante alle forze ucraine vicino a Kharkiv, Mykolayiv e nel Donbass”, ha detto il portavoce del ministero della Difesa russo, il maggiore generale Igor Konashenkov.

    Ore 9.45 – Sindaco Bucha, finora trovati 320 civili uccisi – “Fino a ieri sera erano 320 i civili trovati uccisi. Gli specialisti
    stanno ora lavorando sui corpi: specialisti forensi, agenti delle forze dell’ordine, ma il numero di corpi scoperti cresce ogni giorno”. Lo ha detto il sindaco di Bucha Anatoly Fedoruk, in un’intervista alla tv ucraina Dw. “Si trovano in tenute private, parchi, piazze, dove era possibile, quando non c’erano bombardamenti, seppellire i corpi. La gente cercava di seppellire i morti in modo che i cani non li portassero via. Quasi nel 90 per cento dei casi sono ferite da proiettili, non schegge”, ha aggiunto.

    Ore 9.40 – Ue, a Stati 40 euro a settimana per ogni rifugiato – “Gli Stati membri avranno la possibilità di ricevere 40 euro alla settimana per ogni rifugiato al quale viene concessa la protezione temporanea” introdotta per le persone in fuga dalla guerra in Ucraina “per un periodo di massimo tredici settimane. Lo ha dichiarato oggi la commissaria europea all’Uguaglianza, Helena Dalli. “Riconosciamo che agli stati membri che accolgono i rifugiati serve molto di più, ma questa iniziativa non è l’unica”, ha detto Dalli nel dibattito al parlamento europeo sull’aumento del prefinanziamento delle risorse React-Eu in risposta all’invasione russa dell’Ucraina.

    Ore 9.35 – Gas: von der Leyen, contratti russi sono in euro non in rubli – “I contratti sono molto chiari: dicono che i pagamenti devono essere in euro o in dollari e non rubli. Stiamo analizzando nel dettaglio il decreto ma a prima vista è chiaro e noi ci atteniamo ai contratti”. Lo ha dichiarato la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, risponendo a una domanda sulla richiesta del presidente russo, Vladimir Putin, di pagare il gas fornito da Mosca in rubli e non più in euro o in dollari.

    Ore 9.30 – Di Maio alla Nato, oggi proseguono i bilaterali – Il ministro degli Esteri Luigi Di Maio è arrivato al quartier generale della Nato a Bruxelles. Nel corso della giornata parteciperà alle riunioni dei ministri degli Esteri di Nato e G7 e terrà  altri incontri bilaterali, dopo quelli tenuti nella giornata di ieri con l’omologo turco Cavusoglu e francese Le Drian. Sempre ieri, il capo della Farnesina ha preso parte alla riunione dei ministri degli Esteri QUINT, insieme ai colleghi di Stati Uniti, Francia, Germania e Regno Unito.

    Ore 9.25 – Mosca, Italia “indecente” su sanzioni – La posizione del governo italiano sulle sanzioni contro la Russia è stata definita “indecente” dalla portavoce del ministero degli Esteri di Mosca, Maria Zakharova, secondo quanto riporta Ria Novosti. La portavoce ha ricordato che “quando l’Italia è stata emarginata in Europa in piena pandemia, Russia e Cina sono state le prime a venirle in soccorso”.

    Ore 9.20 – Mosca, dura risposta a paesi che espellono diplomatici – Mosca avverte che i paesi che espellono diplomatici russi “riceveranno dure risposte”. Lo fa sapere il ministero degli esteri russo, secondo quanto riporta l’agenzia di stampa russa Tass.

    Ore 9.15 – Kuleba: grato a Stati Uniti per aiuti militari – “Grato al Senato degli Stati Uniti per aver approvato l’Ucraina Democracy Defense Lend-Lease Act. Primo passo importante verso un programma degli affitti e prestiti per accelerare la consegna di equipaggiamento militare in Ucraina”, ha detto in un tweet il ministro degli Esteri ucraino Dmitro Kuleba, auspicando il “rapido passaggio” alla Camera della legge e la firma di Joe Biden.

    Ore 9.10 – Moody’s, con guerra crescita G20 in calo al 3,6% – La guerra in Ucraina complica la ripresa globale post-covid. Lo afferma l’agenzia di rating Moody’s, che in una nuova stima diffusa oggi spiega come nel suo scenario di base la crescita del Pil per le economie del G-20 sarà del 3,6% nel 2022, con una riduzione di 0,7 punti rispetto alla previsione del 4,3% fatta a febbraio. Se il conflitto dovrà protrarsi, come previsto dalla stessa Nato, l’anno prossimo l’impatto sarà ancora più pesante. Secondo Olivier Panis, vicepresidente senior di Moody’s, “la crescita scenderà ulteriormente al 3% nel 2023” ma “potrebbe essere ancora più bassa in uno scenario al ribasso, ipotizzando un brusco blocco delle esportazioni di petrolio e gas in Europa dalla Russia, una stretta sul fronte della liquidità e una diffusa recessione economica”. I rischi principali al settore finanziario, continua Moody’s, dipendono principalmente da quattro fattori: uno shock ai prezzi delle materie prime, trainato dall’impennata dei prezzi del petrolio; una interruzione dell’attività, causata principalmente da problemi prolungati sulla catena di approvvigionamento; una riduzione della liquidità con un mercato volatile e rischi operativi e di sicurezza.

    Ore 9.05 – Kiev, russi sparano contro ospedale a Severodonetsk – I russi hanno sparato nella notte contro un ospedale di Severodonetsk e le case di Lysychansk, nella regione del Lugansk. Lo ha dichiarato Serhiy Gaidai, a capo dell’amministrazione statale regionale di Luhansk, secondo quanto riporta Pravda Ucraina. “I russi sono indifferenti alla popolazione civile e sparano sulle case a Rubizhne e Severodonetsk, a Popasna e nella comunità montana. C’è molta distruzione, sia nel patrimonio immobiliare che nelle infrastrutture. Le squadre di soccorso stanno lavorando”, ha detto Gaidai.

    Ore 8.55 – Mosca: “Kiev paga 25 dollari a persona per fare la scena” – “Le autorità ucraine stanno intensificando una campagna per diffondere accuse deliberatamente false contro i militari russi, il che solleva dubbi sulla sincerità delle dichiarazioni di Kiev di voler risolvere la crisi attraverso la diplomazia”. A dichiararlo è l’ambasciatore russo negli Stati Uniti Anatoly Antonov in un’intervista a Newsweek ripresa dalla Tass. “Le persone vengono pagate 25 dollari per partecipare alle riprese messe in scena”.

    Ore 8.50 – Kiev, oggi 10 corridoi umanitari – L’Ucraina ha annunciato di voler aprire oggi dieci corridoi umanitari. Lo ha dichiarato Irina Vereshchuk, vice prima ministra dell’Ucraina. I residenti che cercano di lasciare la città assediata di Mariupol dovranno di nuovo usare i veicoli propri.

    Ore 8.45 – Austria espelle 4 diplomatici russi – Il ministero degli Esteri austriaco ha annunciato l’espulsione di quattro diplomatici russi. Un portavoce ha spiegato che si tratta di tre diplomatici dell’ambasciata a Vienna e di uno di stanza nel consolato a Salisburgo. I quattro russi, ha precisato il portavoce, hanno assunto un comportamento “incompatibile” con il loro status di diplomatici e dovranno lasciare il Paese entro il 12 aprile.

    Ore 8.40 – Kuleba a Nato, dateci armi e noi sacrifichiamo vita – “Ci sono due modi di approccio al tema della fornitura di armi. Il primo è quando non vuoi dare forniture e il tuo argomento è che non si deve fare perché questo spingerà tutti nella guerra. Il secondo è completamente diverso: daremo tutte le armi necessarie all’Ucraina così che né noi né la Nato dovremo combattere questa guerra, perché gli ucraini lo faranno per noi. Penso che il patto che gli ucraini stanno offrendo sia equo: se ci date le armi, noi sacrifichiamo le nostre vite e la guerra sarà contenuta in Ucraina”. Lo ha dichiarato il ministro degli Affari esteri dell’Ucraina, Dmytro Kuleba, in un punto stampa con il segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg, al suo arrivo alla riunione dei ministri degli Affari esteri dei paesi alleati.

    Ore 8.35 – Borrell, prima o poi embargo petrolio; spero prima – “L’embargo del petrolio non è nel pacchetto delle sanzioni in discussione ma ne parleremo lunedì  al Consiglio affari esteri. Penso che prima o poi arriverà, spero più prima che poi”. Lo ha dichiarato l’Alto rappresentante dell’Ue per la Politica estera, Josep Borrell, al suo arrivo alla riunione dei ministri degli Esteri della Nato.

    Ore 8.30 – Borrell: spero di andare a Kiev con nuove sanzioni approvate – “Spero che oggi che il quinto pacchetto di sanzioni venga approvato dagli ambasciatori e con la procedura scritta dal Consiglio Affari esteri. Spero che quando andrò a Kiev lo potrà annunciare le nuove misure”. Lo ha dichiarato l’Alto rappresentante dell’Ue per la Politica estera, Josep Borrell, al suo arrivo alla riunione dei ministri degli Esteri della Nato.

    Ore 8.25 – Stoltenberg, è autodifesa anche con armi avanzate – “Come ha detto il ministro Kuleba, l’Ucraina ha bisogno di armi per difendere il proprio paese. Ed è autodifesa anche con sistemi d’arma avanzati”. Lo ha dichiarato il segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg, in un punto stampa con il ministro ucraino Dmitro Kuleba all’arrivo alla riunione dei ministri degli Esteri dell’Alleanza. “Gli alleati hanno fornito armi all’Ucraina per anni e queste armi hanno dimostrato la loro importanza sul campo ogni giorno. Vediamo le armi russe distrutte, abbiamo visto aerei russi abbattuti. Ovviamente questo è grazie soprattutto all’impegno e al coraggio delle forze armate ucraine ma gli equipaggiamenti forniti sono d’importanza vitale. Ho chiesto agli alleati di fornire ulteriore sostegno con diversi tipi di sistemi, sia armi leggere che armi pesanti”, ha evidenziato.

    Ore 8.20 – Kuleba, per avere sanzioni non devono esserci altri Bucha – “Continueremo a insistere per embargo totale al gas e al petrolio russi, per l’esclusione totale dallo Swift di tutte le banche e la chiusura dei porti a tutte le navi, a eccezione di quelle umanitarie”. Lo ha dichiarato il ministro degli Affari esteri dell’Ucraina, Dmitro Kuleba, in un punto stampa con il segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg, al suo arrivo alla riunione dei ministri degli Affari esteri dei paesi alleati. “Francamente spero di non affrontare mai più la situazione in cui per aumentare la pressione delle sanzioni serve la rivelazione di atrocità come Bucha per impressionare e scioccare gli altri partner e convincerli a nuove sanzioni. Non penso che gli ucraini debbano pagare con le loro vite e loro sofferenze per la volontà dei partner di imporre sanzioni”, ha aggiunto.

    Ore 8.15 – Kuleba: ipocrita distinzione armi offensive e difensive – “La differenza tra armi offensive e difensive non dovrebbe avere senso nel mio Paese, perché ogni arma usata in Ucraina dalle forze ucraine contro un aggressore straniero è difensiva per definizione. Questa distinzione non ha senso in merito alla situazione nel mio Paese. E quelli che dicono che daranno armi difensive, ma non possiamo dare loro armi offensive, sono iprocriti, è un approccio ingiusto, ingiustificato”. Lo ha dichiarato il ministro degli Affari esteri dell’Ucraina, Dmytro Kuleba, in un punto stampa con il segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg, al suo arrivo alla riunione dei ministri degli Affari esteri dei paesi alleati.

    Ore 8.10 – Stoltenberg, oggi affrontiamo bisogno armi pesanti – “Abbiamo dato sostegno per molti anni formando centinaia di migliaia di forze ucraine e ora gli alleati stanno dando equipaggiamenti per sostenervi nella difesa. E’ urgente ulteriore sostegno e oggi affronteremo il bisogno di più sistemi di difesa aerea, armi anticarro, armi leggere e pesanti e altro”. Lo ha dichiarato il segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg, in un punto stampa con il ministro ucraino Dmitro Kuleba all’arrivo alla riunione dei ministri degli esteri della Nato. “Permettimi di esprimere quanto ammiriamo il vostro coraggio, la vostra leadership, il governo e il popolo dell’Ucraina e il coraggio e la forza dell’esercito ucraino. Quello che fate ogni giorno contro l’aggressione russa è qualcosa che ispira tutto il mondo”, ha sottolineato Stoltenberg.

    Ore 8.05 – Kuleba alla Nato, se ci date armi no altre Bucha – “Siamo sicuri che la migliore maniera per aiutare l’Ucraina sia dare tutto il necessario per contenere Putin e sconfiggere l’esercito russo sul territorio ucraino così che non vada oltre. Nelle settimane recenti le forze ucraine e l’intera nazione hanno dimostrato che sappiamo come combattere e vincere, ma senza il sostegno e le forniture sufficienti richieste dall’Ucraina questa vittoria sarà accompagnata da un enorme sacrificio. Più armi avremo e prima arriveranno, e più persone saranno salvate, più città e villaggi non saranno distrutti e non ci saranno più Bucha”. Lo ha dichiarato il ministro degli Affari esteri dell’Ucraina, Dmitro Kuleba, in un punto stampa con il segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg, al suo arrivo alla riunione dei ministri degli Affari esteri dei paesi alleati. “Questo il mio messaggio di oggi, è molto semplice. E chiedo agli alleati di mettere da parte le loro esitazioni, la loro riluttanza, a dare all’Ucraina tutto quanto di cui abbia bisogno, perché le armi servono alla pace”, ha aggiunto.

    Ore 8.00 – Kuleba: Berlino faccia di più, ipocrite solo armi difensive – “Chi dice vi do armi difensive ma non offensive è un ipocrita. La Germania è passata dal non fornire alcun tipo di equipaggiamento ai sistemi anti tank ma è chiaro che può fare di più: quello che mi preoccupa sono i processi decisionali a Berlino, loro hanno tempo e noi no”. Lo ha detto il ministro degli Esteri ucraino Dmitro Kuleba al Consiglio atlantico.

    Ore 7.50 – Kuleba alla Nato: ho tre richieste, armi, armi, armi – “Ho tre richieste oggi per il Consiglio atlantico: armi, armi, armi”. Lo ha detto il ministro degli Esteri ucraino Dmitro Kuleba al suo arrivo al Consiglio atlantico.

    Ore 7.40 – Esercito ucraino: “Russi si riorganizzano per offensiva nel Donbass” – Lo stato maggiore delle forze ucraine, nell’ultimo bollettino sulla guerra in corso nel Paese, sostiene che le truppe russe “si stanno riorganizzando e stanno conducendo ricognizioni” per un’offensiva nella regione del Donbass, nell’Ucraina orientale. Gli sforzi principali delle truppe russe sono concentrati sul tentativo di “sfondare le difese” delle forze ucraine nella regione di Donetsk, è stato precisato.

    Ore 7.30 – Di Maio: “Non chiudiamo i canali diplomatici con Russia” – L’Italia ha espulso “per ragioni di sicurezza nazionale 30 funzionari russi con passaporto diplomatico o di servizio. Non c’è bisogno di dire altro per chiedere a tutte le forze politiche di non speculare”. Lo ha detto il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, aggiungendo che “abbiamo agito in coordinamento con i nostri partner. Ora ci aspettiamo una reazione, ma questo non vuol dire che chiudiamo i canali diplomatici con la Russia. Perché l’obiettivo è arrivare alla pace”.

    Ore 7.20 – Zelensky, sanzioni deboli sono un permesso ad attaccare – 
    “Se non c’è un pacchetto davvero doloroso di sanzioni contro la Russia e se non c’è la fornitura delle armi di cui abbiamo un vero bisogno e che abbiamo chiesto molte volte, questo verrà considerato dalla Russia come un permesso. Un permesso ad andare oltre. Un permesso ad attaccare. Un permesso ad avviare una nuova sanguinosa ondata nel Donbass”. Lo ha detto il presidente ucraino Volodimir Zelensky in un video di questa notte. Per Zelensky comunque imporre queste sanzioni su cui Kiev insiste “è ancora possibile”. “L’Occidente può farlo”, ha detto. Così come si sarebbe potuto applicare sanzioni preventive lo scorso anno per prevenire questa invasione. Se l’errore viene fatto ancora, non è più possibile un’azione preventiva, sarà un errore storico per l’intero mondo occidentale”.

    Ore 7.10 – Zelensky: “Forze russe nascondono le prove, migliaia uccisi o deportati” – “Abbiamo informazioni che le truppe russe hanno cambiato tattica e stanno cercando di rimuovere le persone uccise dalle strade e dai sotterranei dei territori occupati. Ucraini uccisi. Questo è solo un tentativo di nascondere le prove e niente di più. Ma non ci riusciranno perché hanno ucciso molto. La responsabilità non può essere evitata”. Lo ha dichiarato il presidente ucraino, Volodimir Zelensky, nel suo ultimo messaggio video diffuso la scorsa notte. “Sappiamo già di migliaia di persone scomparse. Sappiamo già di migliaia di persone che potrebbero essere state deportate in Russia o uccise. Non ci sono altre opzioni per il loro destino”, ha aggiunto Zelensky.

    Ore 07.00 – Oggi il voto per escludere Russia da Consiglio diritti umani Onu – L’assemblea generale delle Nazioni Unite voterà stamattina sulla proposta Usa di sospendere la Russia dal Consiglio Onu per i diritti umani, organismo di cui fanno parte 47 Paesi. Per escludere la Russia ci vorrà una maggioranza di due terzi dell’assemblea generale. L’accusa alla Russia è di aver commesso “enormi e sistematiche violazioni dei diritti umani” con l’invasione dell’Ucraina. Mosca ha già fatto sapere che considererà “ostili” i Paesi che voteranno a favore.

    Ore 06.45 – Il sindaco di Mariupol: “Almeno 5mila i morti in città” – Il sindaco di Mariupol ha stimato in 5mila persone il numero dei civili uccisi nella città portuale devastata e sotto assedio.

    Ore 06.00- 1.700 profughi arrivati al confine tra Messico e Usa – Sono arrivati a Tijuana, città di confine, vicino San Diego, dove è stato allestito un centro accoglienza in una palestra per chi fugge dalla guerra.

    Ore 05.00 – A Gostomel coprifuoco per una settimana – Coprifuoco di una settimana indetto a Gostomel, non lontano da Kiev. Lo riferisce la parlamentare ucraina Lesia Vasylenko. Il coprifuoco parte alle 6 del mattino di oggi ora locale e continuerà fino alle 6 del mattino del 14 aprile. Una “misura necessaria” per sminare la città e consentire ai civili di rientrarvi in sicurezza, afferma la parlamentare nel testo citato da Sky News. La città è sotto l’occupazione delle forze russe da 35 giorni.

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