Leggi TPI direttamente dalla nostra app: facile, veloce e senza pubblicità
Installa
Menu
  • Esteri
  • Home » Esteri

    Guerra in Ucraina, il disperato appello di una madre: “Non ho più notizie di mia figlia, aiutatemi”

    Di Redazione TPI
    Pubblicato il 10 Mar. 2022 alle 18:03

    E’ un grido disperato quello di Kate Kushen, madre di una ragazza di 25 anni “rimasta a Mariupol per assistere l’anziana zia”, della quale Kate ha ormai perso le tracce: “al momento non so se è ancora viva o meno”, ha scritto nell’appello diffuso da Change.org in cui chiede di evacuare subito gli abitanti della città, che ha raccolto oltre 60mila firme in 24 ore, di cui 37mila dall’Italia. Le altre vengono da Stati Uniti, Francia, Spagna. “Pretendiamo dalle autorità di Ucraina, Russia e dalla comunità internazionale la negoziazione e il raggiungimento di un accordo sull’immediata evacuazione degli abitanti di Mariupol”, si legge nella petizione.

    “L’Ucraina è fatta di persone prima di essere un territorio!”. Il testo ripercorre gli eventi degli ultimi giorni. “Insieme ai suoi amici, mia figlia stava anche aiutando altri abitanti di Mariupol distribuendo acqua e cibo. Da 12 giorni le persone che vivono a Mariupol sono state lasciate sole senza acqua, cibo, elettricità, riscaldamento e rete mobile. La città è costantemente sotto attacco e le case vengono distrutte. La gente non può andarsene dalla città con gli attacchi in corso. Tantissimi anziani sono morti a causa di infarti e i bambini soffrono di disidratazione a causa della mancanza di acqua. Lunedì scorso un bambino è morto disidratato!”, recita l’appello.

    “Nei giorni scorsi sono arrivate notizie sull’apertura di corridoi umanitari per far evacuare gli abitanti dell’Ucraina”, conclude il testo. “Purtroppo quando gli autobus carichi di civili hanno provato a lasciare il paese sono stati oggetto di attacchi da parte dell’esercito russo. L’evacuazione di civili da Mariupol è stata ostacolata e oltre 400mila persone sono al momento tenute in ostaggio!”, ricorda la promotrice della campagna.

    Leggi l'articolo originale su TPI.it
    Mostra tutto
    Exit mobile version