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    Caviale, champagne e niente mascherine: le feste clandestine a Parigi tra élites e politici in barba al Covid

    Di Veronica Di Benedetto Montaccini
    Pubblicato il 7 Apr. 2021 alle 10:15 Aggiornato il 7 Apr. 2021 alle 10:18

     

    Cene clandestine in ristoranti di Parigi esclusivi ma “illegali”, perché aperti in barba alle restrizioni volute dal governo per arginare l’epidemia di Coronavirus. Questa la rivelazione in un’inchiesta mandata in onda venerdì sera dal canale televisivo francese M6 e registrato con una telecamera nascosta, in cui un organizzatore di queste serate ha ammesso che vi avevano partecipato addirittura membri dell’esecutivo, pur non identificandoli.

    “Qui il Covid non esiste”

    Le immagini diffuse da M6 mostrerebbero un evento, con tanto di menù compreso tra 160 e 490 euro, “in un ristorante sotterraneo in un quartiere bene”. Si vede che né i partecipanti né i camerieri indossano le mascherine. Il canale televisivo ha anche ottenuto le riprese di una serata a pagamento, in cui si vedono decine di ospiti senza mascherine, alcuni dei quali si baciano, prima di condividere il menù a base di caviale e champagne.

    “Una volta che si varca la porta non c’è nessun Covid. Vogliamo che le persone si sentano a proprio agio. Questo è un club privato. Vogliamo che le persone si sentano a casa”, dice una delle persone interpellate.

    Coinvolti anche membri del governo

    Alle cene clandestine avrebbero partecipato addirittura ministri. Ma l’organizzatore ha svelato oggi la sua identità e ha fatto un passo indietro. “Era solo umorismo”, ha fatto sapere tramite il suo avvocato, confermando implicitamente di essere Pierre-Jean Chalencon, proprietario del “Palais Vivienne”, locale nel centro della capitale francese.

    Chalencon dice di aver giocato con “il senso dell’assurdo” . Nel video spuntato l’uomo afferma che sarebbe presto venuto a una cena clandestina anche il portavoce del governo, Gabriel Attal. “Ho scoperto questo video ora su Twitter e sono assolutamente stupefatto”, ha risposto domenica sera Attal, il cui entourage ha sottolineato che “non conosce Chalencon e non ha ovviamente partecipato ad alcuna cena o serata clandestina”.

    On veut le noms

    L’hashtag #OnVeutLesNoms (#Vogliamo i nomi) è diventato di tendenza su Twitter. Più di 16.000 utenti vogliono sapere i nomi dei partecipanti e ne chiedono le dimissioni. La prefettura di Parigi ha aperto una indagine.

    “Ho chiesto al prefetto della polizia di Parigi di verificare la veridicità dei fatti in modo da, se fossero veri, perseguire gli organizzatori e i partecipanti”, ha twittato il ministro dell’Interno, Gerald Darmanin. La sua vice delegata alla Cittadinanza, Marlene Schiappa, ha aggiunto che se si dovesse scoprire la partecipazione di componenti del governo a simili eventi non ci saranno sconti nè privilegi”.

    “Se ministri o deputati hanno infranto le regole, è necessario che ci siano multe e che siano sanzionati come qualsiasi altro cittadino”, ha sottolineato. “Non ci saranno privilegi per nessuno”, le ha fatto eco il ministro delle Finanze, Bruno Le Maire, che allo stesso tempo si è detto convinto che i suoi colleghi non abbiano partecipato alle cene e si è chiesto perché l’organizzatore non abbia fornito i nomi.

    Ministri o meno, una festa del genere senza mascherine o distanziamento, resta un potenziale focolaio.

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