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    L’Fmi continua a tagliare le previsioni di crescita del Regno Unito

    La sterlina, in picchiata già dopo il voto sulla Brexit, ha toccato il minimo storico rispetto al dollaro degli ultimi trentuno anni

    Di TPI
    Pubblicato il 4 Ott. 2016 alle 16:57 Aggiornato il 10 Set. 2019 alle 22:54

    Il Fondo Monetario Internazionale ha tagliato le previsioni
    di crescita del Regno Unito sull’onda del voto sulla Brexit. A luglio,
    immediatamente dopo il referendum del 23 giugno, l’Fmi aveva previsto un rallentamento
    del Pil dall’1,9 per cento all’1,7 per cento nel 2016 e dal 2,2 per cento
    all’1,3 per cento.

    Martedì 4 ottobre l’organizzazione economica ha rivisto
    ulteriormente al ribasso le stime, arrivando fino all’1,1 per cento, e una
    crescita potenziale nel medio periodo dell’1,9 per cento, due punti in meno
    rispetto alle previsioni.

    La sterlina, in caduta già dal voto sulla Brexit, ha toccato il minimo storico con il dollaro negli ultimi trentuno anni.

    Sempre più economisti temono che il Regno Unito entrerà già
    dal prossimo anno in recessione, con la stessa Banca d’Inghilterra che
    attualmente prevede una crescita dello 0,3 per cento nel primo trimestre e
    dello 0,7 per cento nel secondo.

    Secondo l’Fmi, la crescita probabilmente rallenterà
    sensibilmente nei prossimi due anni come conseguenza dell’incertezza in cui
    vivono le aziende e gli investitori.

    Il Fondo ha specificato che la confidenza dei consumatori è
    ancora influenzata negativamente e che l’inflazione salirà il prossimo anno al
    2,5 per cento, spinta dal deprezzamento della sterlina del 10 per cento
    all’indomani della Brexit.

    Non solo: le stime dell’Fmi considerano che le trattative
    con Bruxelles si svolgano in maniera pacifica e che alla fine ci sarà solo una
    crescita “limitata” delle barriere commerciali, cosa che al momento non sembra
    scontata.

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