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    Filippine: ex presidente Rodrigo Duterte arrestato per crimini contro l’umanità

    L’ex presidente delle Filippine, Rodrigo Duterte. Credit: ZUMAPRESS.com / AGF

    Migliaia di persone, secondo il mandato di cattura emesso dalla Corte penale internazionale (Cpi), sono morte nella sua cosiddetta "guerra alla droga" lanciata tra il 2016 e il 2022

    Di Andrea Lanzetta
    Pubblicato il 11 Mar. 2025 alle 11:05

    L’ex presidente delle Filippine, Rodrigo Duterte, è stato arrestato oggi all’aeroporto di Manila a seguito di un mandato di cattura emesso dalla Corte penale internazionale (Cpi) per presunti crimini contro l’umanità commessi durante la cosiddetta “guerra alla droga” che ha provocato migliaia di vittime.

    “Questa mattina presto, l’Interpol di Manila ha ricevuto la copia ufficiale di un mandato di arresto emesso dalla Cpi”, ha fatto sapere in una nota la presidenza delle Filippine. “Al momento (Duterte, ndr) è in custodia. L’ex presidente e il suo gruppo sono in buona salute e sono stati sottoposti a visita medica”.

    Il 79enne Rodrigo Duterte, rimasto in carica dal 2016 al 2022, è accusato di “crimini contro l’umanità” per la repressione del traffico di stupefacenti che, secondo le stime di varie ong come Amnesty International e Human Rights Watch, hanno provocato tra le 7 e le 12 mila vittime, in gran parte persone povere, uccise dalla polizia e da gruppi di vigilantes armati, spesso senza prove di un loro legame con il mondo della droga.

    Duterte, che è stato arrestato al ritorno da un breve viaggio a Hong Kong, aveva recentemente criticato il procedimento della Corte penale internazionale (da cui l’ex presidente aveva ritirato le Filippine nel 2018), insultando gli investigatori, definendoli letteralmente dei “figli di puttana”, pur annunciando che avrebbe “accettato” le decisioni della polizia in seguito al mandato della Cpi. Pur avendo ritirato le Filippine dalla Corte, il Tribunale con sede all’Aja si ritiene competente per tutti i presunti crimini commessi fino al 2018, in particolare per gli omicidi avvenuti a Davao City ai tempi in cui Duterte era ancora sindaco prima di diventare capo dello Stato.

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