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    Farage: “La Lega di Salvini? Io sono più centrista, più vicino al M5S”

    Di Donato De Sena
    Pubblicato il 7 Giu. 2019 alle 14:28 Aggiornato il 11 Set. 2019 alle 00:44

    Farage M5S | Brexit Party | Europarlamento | Parlamento Europeo | Efdd

    FARAGE M5S – Si allunga la lista dei no al gruppo al Parlamento Europeo della Lega Matteo Salvini e di Marine Le Pen. Dopo il rifiuto dell’ultra-sovranista Viktor Orban in questi giorni è arrivato quello del fondatore del britannico Brexit Party Nigel Farage. Che oggi dice di essere più vicino al M5S che al Carroccio.

    Farage M5S | Il fondatore del Brexit Party: “Salvini? Io più vicino al Movimento 5 Stelle”

    A SkyTg24, parlando della scelta del Brexit Party a Strasburgo, Farage ha detto di essere fuori dal gruppo parlamentare europeo comprendente la Lega perché “noi siamo più centristi”. Farage ha aggiunto anche di non nutrire “alcun disprezzo” per il gruppo leghista e di considerare comunque Salvini “un leader molto efficace”, ma ha osservato che i Paesi e i partiti dell’Ue sono “tutti diversi”. Il Brexit Party, ha affermato ancora il fondatore, riunisce “sia ex conservatori sia ex laburisti” ed è “forse” più vicino al Movimento 5 Stelle: ma loro “sono chiaramente di centro-sinistra”.

    Farage Brexit | Il leader per il no deal

    Farage in questi giorni continua a insistere per l’uscita no deal, senza accordo, dall’Ue. Il leader del Brexit Party stamattina ha compiuto una visita a sorpresa a Downing Street per consegnare una lettera in cui formalizza la richiesta al governo Tory di coinvolgere il suo partito, dopo il successo alle elezioni Europee di maggio, nei negoziati con Bruxelles per l’uscita dall’Unione Europea. Intervistato dinanzi al numero 10, Farage ha ribadito di essere a favore di una Brexit senz’accordo dicendosi convinto che intese commerciali potranno favorevoli potranno essere trovare ex post.

    Farage ha spiegato che la richiesta, già respinta in passato, è rivolta alla premier dimissionaria Theresa May poiché il successore non sarà a Downing Street prima di sei settimane e “non c’è tempo da perdere”. Ha poi parlato della visita di Stato di Donald Trump nel Regno Unito, chiusasi ieri, come “un successo”, rivendicando la sua amicizia con il presidente degli Usa e definendo “generosa” la sua offerta di un trattato di libero scambio privilegiato con Londra per il dopo Brexit. Un accordo nel quale a suo giudizio non ci sarebbe scandalo neppure se fosse compresa la controversa ipotesi di un’apertura della sanità pubblica britannica a capitali americani, tenuto conto che “abbiamo già venduto acqua e gas a francesi e tedeschi”.

    Alle Europee il Brexit Party ha ottenuto nel Regno Unito circa un terzo dei voti conquistando 29 seggi di Strasburgo. M5S e Farage continueranno a far parte, come avviene dal 2014, del gruppo Efdd, Europa della Libertà e della Democrazia Diretta.

    Il leader del Brexit Party, accompagnato dal chairman Richard Tice, ha inoltre parlato di politica interna, sollecitando i Tory ad allearsi col suo partito. Altrimenti a “vincere sarà il Labour di Jeremy Corbyn”, ha detto, come accaduto nelle elezioni suppletive di ieri nel collegio inglese di Peterborough.

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