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    La Spagna legalizza l’eutanasia: è il settimo paese al mondo

    Credits: EPA/PETER KOMKA
    Di Clarissa Valia
    Pubblicato il 18 Mar. 2021 alle 14:35 Aggiornato il 18 Mar. 2021 alle 15:15

    La Spagna approva la legge sull’eutanasia

    Dopo Paesi Bassi, Belgio, Lussemburgo e Canada anche la Spagna è entrata a fare parte dei pochi Paesi che hanno deciso di regolamentare l’eutanasia e il suicidio assistito. La Camera dei deputati spagnola, con 202 voti favorevoli, 141 contrari e due astensioni, ha approvato la legge sull’Eutanasia per permettere ai malati terminali di morire per mettere fine alle proprie sofferenze. Promossa dal gruppo socialista e sostenuta da una raccolta di un milione di firme attraverso la piattaforma Change.org, la norma entrerà in vigore entro tre mesi.

    Per richiedere l’eutanasia la persona interessata deve “soffrire di una malattia grave e incurabile o di una condizione grave, cronica e invalidante” che provochi “sofferenze intollerabili”. Sebbene sia stata rimossa dal titolo della proposta durante il dibattito parlamentare, la norma regola sia l’eutanasia stessa – “somministrazione diretta di una sostanza al paziente da parte del professionista sanitario competente” – e quello che è stato chiamato suicidio medicalmente assistito – ” prescrizione o fornitura al paziente da parte del professionista della salute di una sostanza, affinché possa auto-somministrarla, per provocare la propria morte “.

    La nuova legge spagnola prevede che il paziente sia un cittadino spagnolo o un residente legale nel Paese e che sia “pienamente consapevole e cosciente” al momento della richiesta di morire, che deve essere inviata per iscritto due volte a 15 giorni di distanza una dall’altra. In questa applicazione dovrebbe essere chiaro che la decisione non è “il risultato di alcuna pressione esterna“. Inoltre, per garantire la chiara volontà del richiedente, deve aver ricevuto per iscritto “le informazioni sul suo processo medico, le diverse alternative e possibilità di azione, inclusa quella di accedere a cure palliative complete incluse nel portafoglio comune di servizi e le prestazioni cui ha diritto secondo la normativa in materia di cure per la dipendenza”. Una volta avviato il processo, la parte interessata può modificare la sua decisione in qualsiasi momento. La richiesta può essere respinta se i criteri non coincidono appieno con quanto stabilito dalla legge. Il personale medico può fare obiezione di coscienza e rifiutare di prendere parte alla pratica, che sarà prevista all’interno delle prestazioni del sistema sanitario nazionale.

    Con l’approvazione della norma, la Spagna si unisce a un piccolo gruppo di paesi in cui l’eutanasia è regolamentata. In Portogallo, la Corte costituzionale si è opposta alla legge, mentre in Colombia la pratica è legale, secondo una sentenza della Corte costituzionale, ma non è regolamentata. In Nuova Zelanda la legge dovrebbe entrare in vigore a novembre. Anche in alcune parti degli Stati Uniti e dell’Australia la pratica è consentita.

    Leggi anche: Che differenze ci sono tra eutanasia, suicidio assistito e testamento biologico

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