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    Europarlamento, dopo Orban anche Farage dice no al gruppo della Lega

    Di Donato De Sena
    Pubblicato il 5 Giu. 2019 alle 16:05 Aggiornato il 11 Set. 2019 alle 00:45

    Nigel Farage | Brexit Party | Europarlamento | Parlamento Europeo | Gruppo della Lega | Enf | Efdd

    EUROPARLAMENTO FARAGE LEGA – Dopo quello di Viktor Orban anche Nigel Farage dice no all’iscrizione all’Europarlamento al gruppo sovranista di cui farà parte anche la Lega di Matteo Salvini, con il Rassemblement National di Marine Le Pen. L’eurodeputato britannico, fondatore dell’euroscettico Brexit Party, che alle ultime Elezioni Europee ha ottenuto ben 29 seggi e circa un terzo dei voti, ha annunciato di voler ricostruire la vecchia compagine Efdd, Europa della Libertà e della Democrazia Diretta.

    Farage Lega | Il fondatore del Brexit Party: no a Salvini-Le Pen

    La scorsa settimana il partito dell’ultra-sovranista premier ungherese Orban, Fidesz, ha annunciato che non collaborerà con il gruppo Enf, Europa delle Nazioni e della Libertà, confermando di fatto la permanenza nel Ppe, la grande famiglia del Partito Popolare Europeo dalla quale era stato sospeso a inizio 2019. Farage ha annunciato oggi che non si unirà al gruppo politico guidato da Salvini e Le Pen al Parlamento europeo nel corso di un’intervista a Politico.eu, precisando che il suo Brexit Party “non entrerà a far parte del gruppo Enf”.

    Nei giorni scorsi si erano diffuse le notizie che parlavano di un possibile ingresso del leader britannico e del suo partito proprio nella coalizione sovranista di Salvini-Le Pen. In questa prospettiva ci erano stati contatti fra l’eurodeputato britannico ed esponenti del gruppo Enf. Contatti che a quanto pare non hanno portato a nulla.

    L’intenzione è quella di “ricostruire il gruppo Europa della Libertà e della Democrazia Diretta (Efdd)”, il cui nucleo originario era formato dal Partito per l’Indipendenza del Regno Unito (Ukip) e dal M5S, ha affermato il portavoce del deputato britannico a Politico.eu.

    Al momento però mancano i numeri minimi per la costruzione del gruppo, necessaria per ottenere i fondi dell’Eurocamera e posizioni di rilievo nelle commissioni parlamentari. Servono 25 europarlamentari in rappresentanza di almeno 7 Paesi.

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