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    L’esercito etiope ha individuato i 100 bambini rapiti da una tribù sudsudanese

    Uomini armati provenienti dal confinante Sud Sudan avevano ucciso oltre 200 etiopi e preso in ostaggio i bambini

    Di Giulio Gambino
    Pubblicato il 21 Apr. 2016 alle 11:55 Aggiornato il 10 Set. 2019 alle 12:29

    L’esercito etiope ha individuato e circondato l’area del vicino Sud Sudan dove ritiene che siano tenuti in ostaggio gli oltre cento bambini rapiti venerdì 15 aprile 2016 da un gruppo di uomini armati appartenenti alla tribù sudsudanese Murle, durante un’incursione costata la vita a più di 200 persone, inclusi molti donne e bambini.

    La Fana Broadcasting Corporate, emittente statale, ha diffuso la dichiarazione di un funzionario del governo della regione di Gambella, dove è avvenuto il raid, secondo cui i bambini verranno presto tratti in salvo.

    Gambella si trova al confine con il Sud Sudan. Le etnie locali vengono spesso coinvolte in scontri transfrontalieri causati da dispute per la terra e il bestiame. Gli obiettivi dell’attacco della scorsa settimana erano di etnia Nuer, un gruppo che abita entrambi i paesi.

    Le autorità etiopi, oltre a dichiarare il lutto nazionale per il gravissimo episodio, avevano dichiarato che le forze armate avrebbero preso provvedimenti contro gli assalitori per liberare i bambini rapiti senza condizioni. 

    (Qui sotto evidenziata in rosso la regione di Gambella, a cavallo tra Sud Sudan ed Etiopia)

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